Il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino dal 23 novembre 2012 al 24 febbraio 2013 presenta la mostra “Riflessi d’Oriente”, panoramica ragionata sui significati dello specchio in Asia orientale e sul valore culturale e artistico delle ricche raffigurazioni che ne ornano la faccia ‘nascosta’.
Nucleo centrale dell’esposizione sono gli specchi prodotti in Cina tra il periodo degli “Stati Combattenti” e la fine della dinastia Tang, ovvero dal V secolo a.C. al X secolo d.C. ca.: questi 1500 anni corrispondono infatti al periodo di maggiore sperimentazione e di maggiore interesse artistico-culturale nei confronti dello specchio in Asia orientale. Non mancano tuttavia delle esemplificazioni di produzioni più antiche e più recenti, per sfiorare da un lato la questione dell’origine e della ‘protostoria’ dello specchio in Cina e per mostrare dall’altro i mutamenti artistici e culturali, gli elementi di continuità e di discontinuità nella società cinese tarda. All’ampliamento puntuale dell’arco cronologico corrisponderà anche un’estensione calibrata del contesto geografico della mostra: alcuni esemplari provenienti dall’area iranica, ad esempio, serviranno da stimolo al visitatore per riflettere sulla reciproca interazione tra Cina e Asia occidentale attraverso la mediazione del vasto mondo delle steppe. Ben più approfondito sarà il rapporto con le altre regioni dell’Asia orientale (Corea, Giappone, Sud-est) che hanno adottato forme e simboli dello specchio cinese modificandoli e adattandoli alle proprie culture.
La mostra, a cura di Marco Guglielminotti Trivel, è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.