HomeFotografiaCindy Sherman. That’s me - That’s not me. Le opere giovanili 1975-1977

Cindy Sherman. That’s me – That’s not me. Le opere giovanili 1975-1977

Cindy Sherman Untitled (Lucy), 1975/2001 fotografia in bianco e nero, stampa alla gelatina d'argento Courtesy: Collezione Verbund ViennaE’ dedicata Cindy Sherman, artista americana, la mostra che dal primo febbraio al 26 maggio 2013 sarà ospitata a Merano Arte – Edificio Cassa di Risparmio (Merano – BZ).

Curata da Gabriele Schor, in collaborazione con la Collezione Verbund di Vienna, l’esposizione  presenta 50 opere che la fotografa e regista americana realizzò tra il 1975 e il 1977 a Buffalo, agli albori della sua carriera, quando era poco più che ventenne.

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L’opera giovanile di Cindy Sherman può essere suddivisa in tre fasi.

Nella prima, si dedica al ritratto. Ricorrendo al trucco e alla mimica, nel 1975, realizza alcune serie fotografiche che la raffigurano con il volto trasformato. Le foto Untitled (Growing Up) affrontano il tema dell’adolescenza, rappresentando i cambiamenti della fisionomia di una bambina che diventa una ragazza.

La seconda inizia quando la performance coinvolge tutto il corpo dell’artista. Cindy Sherman fotografa se stessa in diversi ruoli e pose, assumendo differenti identità, e poi ritaglia le figure dalle fotografie (cut-out). Nascono così il film Doll Clothes (1975) e vari lavori in cui questi cut-out vengono sovrapposti e allineati.

Nella terza fase, Cindy Sherman fa interagire diversi personaggi e caratteri, come nelle serie A Play of Selves, Bus Riders e Murder Mystery (tutte del 1976).

A Play of Selves, in cui sono coinvolti 244 personaggi e 72 scene distribuite in quattro atti e un finale, è una complessa opera teatrale. L’artista americana mediante caratteri diversi (ad esempio la follia, il desiderio, la vanità, la sofferenza, la donna affranta, l’amante ideale) vi rappresenta il variegato e ambivalente mondo interiore femminile.

In Murder Mystery, con circa 211 cut-out e 80 scene, costruisce un racconto giallo dal finale incerto, in cui interpreta vari ruoli, tra l’altro quello dell’amante geloso, del maggiordomo, della madre e del detective.

Accompagna l’esposizione il catalogo ragionato – Hatje Cantz Verlag (bilingue tedesco e inglese) – delle opere giovanili di Cindy Sherman, curato da Gabriele Schor, che ha lavorato per tre anni in stretta collaborazione con l’artista americana.

MOSTRE

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Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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