A Pisa, al Museo di San Matteo è in programma la mostra “Giovanni Frangi. Sherazade” che resterà aperta al pubblico dal 15 settembre al 3 novembre 2013.
Per questa sua importante esposizione-istallazione site specific, Frangi ha creato nuove creature, traendole dalla natura: tronchi, sassi, boschi.
Qui Sherazade, che da il titolo alla mostra, è una scultura in cui una forma di un tronco, diventato rosa, sembra strisciare e muoversi sul pavimento a farsi strada tra i capolavori del San Matteo. Come altre sculture serpente, alcune in gommapiuma o in gesso dipinto o altre ancora in poliuretano rigido, “reperti” che conducono il visitatore, alla stregua dei sassi di Pollicino, in un percorso di andata e ritorno senza soluzione di continuità.
Passando per un ambiente dove grandi dipinti di boschi cupi, cresciuti tra cascate e rocce, si specchiano su opere subacquee, filamenti limacciosi di una alga pluricellulare. Altrove, quadri di sassi si confrontano con un disegno su tela di un parco milanese, ospite inatteso. Con un piccolo lago finto in cui le piante si riflettono come in un cartoon.
In una terza stanza cinque dipinti propongono paesaggi visti dall’alto. Qui l’orizzonte si perde oltre il limite della tela, nell’azzurro del cielo.
Il tutto nel contesto del Museo nazionale di San Matteo. Qui le opere di Frangi si confrontano con una incredibile collezione di sculture lapidee e lignee, con capolavori assoluti dal primo Medioevo al Cinquecento. Emozionano le testimonianze di ignoti maestri del più intenso romanico non meno dei capolavori di Giovanni Pisano e di Donatello. Così come i dipinti che documentano ciò che di meglio ha saputo offrire l’arte in Toscana e a Pisa dagli esordi del secondo millennio al Cinquecento, compresi i capolavori di Simone Martini, Ghirlandaio, Masaccio. Il San Matteo propone, inoltre, anche codici miniati, ceramiche, oreficerie in un incredibile, e purtroppo scarsamente noto, “affresco” del Medioevo.
La mostra è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno, dal Museo nazionale di San Matteo, ed è a cura di Dario Matteoni e Massimo Recalcati.