Nella Chiesa di San Domenico a Cingoli in provincia di Macerata, nell’ambito del Cingoli Dance Festival, dal 6 al 28 luglio 2013 è in programma la mostra “Vestire la danza” che percorre 200 anni di trasformazione del costume di scena, con i costumi provenienti dalla Fondazione Teatro alla Scala di Milano.
In esposizione le fogge, i tulle e i tessuti leggeri che in due secoli di storia del balletto hanno avvolto e disegnato la silhouette delle étoile della danza. A cominciare dal costume indossato da Alessandra Ferri per “Europa Riconosciuta” opera del 1778 di Antonio Salieri. Si tratta di un’evidente evocazione settecentesca (a cura di Pier Luigi Pizzi). Con “La Sylphide” di Filippo Taglioni, siamo in pieno Romanticismo e i costumi del pittore acquarellista Eugène Lami nel 1832 disegnano una ballerina ormai simbolo di un assoluto irraggiungibile, a cui comunque anelare. Procedendo dalla sartoria d’antan, il viaggio continua con i costumi di Barbara Karinska per la coreografia di “Serenade” del maestro George Balanchine nel 1938; con la “Carmen” di Roland Peti per i Ballets de Paris e i costumi piccanti e grintosi di Antoni Clavé; con “Herman Schmerman” di William Forsyte e i costumi di Gianni Versace indossati da Marta Romagna e Roberto Bolle.
La cura dell’esposizione è di Silvia Poletti.