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Il passato, un film del regista iraniano Asghar Farhadi

Manifesto del film "Il passato"Il passato si avvale di una regia sobria, volutamente invisibile, e pur di grande forza. La direzione degli attori è di alto livello: spicca in particolare, tra gli interpreti, la giovane Pauline Burlet, che esibisce un indubbio talento recitativo: ne sentiremo ancora parlare. Il lavoro di messa in scena, incisivo ed esatto, riesce a conferire alla vicenda un effetto di naturalezza e di verità. Asgar Farhadi ha scelto di coniugare insieme, come già aveva fatto in Una separazione (ma rinunciando, questa volta, a ogni implicazione politica o sociale), l’intenzione intimista e minimalista, che resta il tratto distintivo del cinema iraniano di Kiarostami e compagni, e il robusto afflato romanzesco del melodramma familiare.

Un film di ammirevole rigore, dunque, il quale tuttavia nella sua parte conclusiva tende forse a smarrire il proprio equilibrio. Farhadi punta su un crescendo di tensione che comporta qualcosa di laborioso nel suo richiamarsi a certi ingranaggi ed espedienti propri del thriller. La giostra delle continue sorprese e dei colpi di scena a catena che cadenzano il finale secondo un ritmo che, alla lunga, si rivela un po’ troppo scoperto e programmatico, da un lato, rischia di ingenerare perplessità nello spettatore – il quale avverte come il racconto, complicandosi forse più del dovuto, minacci di smarrire la propria concreta credibilità romanzesca –; dall’altro, incanala la vicenda lungo un affannoso percorso di ricerca che si rivelerà almeno in parte improduttivo.

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La verità, nel film, rimane qualcosa di provvisorio, di sfuggente, di parziale. Non si giungerà a chiarire del tutto i lati oscuri della storia. La moglie di Samir ha tentato davvero di suicidarsi perché aveva scoperto che il marito la tradiva? Che cosa è successo quattro anni prima tra Marie e Ahmed da indurre quest’ultimo ad abbandonare il tetto coniugale? A questi interrogativi Farhadi sceglie di non dare risposta, rivolgendo, per contro, la propria attenzione a quello che scopriremo essere il tema ossessivo della pellicola: il gravoso senso di colpa che ciascuno dei personaggi si trascina appresso per aver provocato negli altri, con il suo comportamento, sofferenze e ferite mai cicatrizzate, cui nessuna dichiarazione di scusa o di rincrescimento potrà ormai porre rimedio.

Il film ha i toni di un’amara riflessione sull’incapacità umana di spezzare definitivamente i ponti con il passato. Lucie, Samir, Marie, la dipendente della lavanderia, lo stesso Ahmed, saranno indotti a riconoscere le proprie colpe, ma senza che l’accettazione dolorosa delle responsabilità individuali comporti la redenzione dal malessere in cui sono sprofondate le loro esistenze (benché l’inquadratura finale venga a suggerire un sentimento di esile speranza…).

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: Il passato
Regia: Asghar Farhadi
Cast: Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis, Jeanne Jestin, Sabrina Ouazani, Babak Karimi, Valeria Cavalli
Durata:  130 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: BIM Distribuzione
Uscita: 21 novembre 2013

 

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