Roma, Via Cavour. I fotografi sono appostati, caricano i flash, circondano la passerella. Dagli altoparlanti le note dei ColdPlay ed intorno un via vai di addetti di scena e organizzatori. L’attesa per vedere gli abiti ed i modelli si percepisce e cresce sempre di più ogni minuto che passa. La sfilata ritarda, i protagonisti si fanno attendere, sono delle vere star. Intanto i ballerini cercano di rendere l’attesa meno ansiosa agli spettatori. I fonici provano ancora i suoni, i tecnici delle luci fanno segno che è tutto pronto. Siamo alla settimana della moda? No, ma l’atmosfera sembra quella giusta. Naturalmente andrà in scena l’estro, la creatività, il taglio migliore, l’abito più cool.
Madrina e presentatrice della manifestazione è Enrica Bonaccorti, pronta a dare il segnale, il via, il “tutti in passerella”.
Si inizia con gli abiti da giorno, i modelli sono splendidi ed attraversano la passerella con leggera disinvoltura. Le luci si alzano, partono i flash, intorno si ode il rumore di applausi e parte una coreografia di mani alzate che volteggiano su se stesse. Le decorazioni Belle Époque del Centro Congressi riportano alla mente certe atmosfere parigine, certi sapori di macarons un pò speziati.
Si passa poi agli abiti da sera con un modello dagli occhi di brace, dal nome Niccolò. Poi è la volta di un gentiluomo in perfetto smoking, Gabriele, che alla fine della passerella fa il baciamano alla sua modella.
Dopo due uomini entra in scena una gran dama, direttamente dal gran mondo di Parigi, Annarita, abito rigorosamente nero con merli in pizzo dorato del colore della luna quando riflette i suoi raggi sulla Senna.
E così via, uomini e donne che danno spettacolo e lezioni di galanteria. Siamo alla settimana della moda? No, ma qui si fa stile, eleganza e sopratutto, per una volta, non esiste solo l’abito, ma anche le personalità dei modelli. Ognuno è un mondo, dice la Bonaccorti dal palco. Ognuno è un mondo, un piccolo grande mondo. L’eleganza degli abiti diventa il decoro delle foreste e degli oceani, la seduzione dei cieli stellati, il vigore delle catene montuose. Ognuno è un mondo, uno splendido mondo da esplorare e scoprire.
I nostri modelli sono diversamente abili, ma qui le virgolette sono d’obbligo, perché non si può negare lo spettacolo cui danno vita e la loro autentica abilità ad arrivare al cuore degli spettatori.
Si conclude con gli abiti da sposa. La prima entra accompagnata dalle damigelle d’onore in abito color crema candido, lieve, tattile. Lei dispensa sorrisi al pubblico come una dama che spande petali di rosa lungo il suo cammino. La passerella si trasforma nel corridoio di una chiesa, sfilano sposi e spose con le loro corti di damini e damigelle al seguito.
Grande serata fashion a Roma, è proprio il caso di sottolinearlo. I modelli sono speciali, non diversamente abili, ma davvero speciali, con la loro grande capacità di conferire un tocco di eleganza, dolcezza, leggerezza alla giornata di tutti.
Alcuni modelli di abiti da sera e da sposa sono stati disegnati e realizzati dalla stilista Stefania Cavalieri, per testimoniare la vicinanza e l’adesione allo spirito della manifestazione.
«Giornate come questa – afferma Enrica Bonaccorti – non servono a cambiare la città, a cambiare il mondo, ma a tenere desta l’attenzione sui diritti. Bisogna che gli altri pensino come se fossero sotto la pelle di altre persone. Noi tutti abbiamo diritto ad avere una vita piena di diritti».
«Questa manifestazione è stata ideata per permettere ai nostri ragazzi molto speciali di sfilare nelle passerelle e di fare quelle esperienze che in genere vengono loro negate – dice Maria Simona Bellini, una delle organizzatrici -. Non vogliamo negare loro la possibilità di sfilare con degli abiti molto belli che li rendono orgogliosi e di cambiare il punto di vista di chi nella platea guarda i nostri figli e capisce che non è importante l’apparire quanto l’essere».
«Il senso della manifestazione è quello di promuovere l’inserimento – sostiene Rita Sgambati, altra organizzatrice dell’evento -; i nostri ragazzi sono in grado di fare tutto se opportunamente guidati, pertanto è necessario favorire l’integrazione nello spettacolo, nel ballo e nello sport. Insieme si può».
Diego Pirozzolo