Sono circa 200 gli scatti di Kazuyoshi Nomachi presenti in mostra a Roma, al Centro di Produzione Culturale La Pelanda. Si tratta della prima mostra del fotografo giapponese in Occidente.
Il percorso espositivo, articolato in 7 sezioni (Etiopia, Gange, Islam, Sahara, Nilo, Tibet, Ande), ricostruisce il viaggio di una vita attraverso la sacralità dell’esistenza quotidiana.
Kazuyoshi Nomachi per oltre 40 anni, intorno al tema “della preghiera della ricerca del sacro”, ha rivolto la sua attenzione alle più diverse culture tradizionali che sono l’espressione di popoli che abitano nelle terre più aspre, ai quattro angoli del mondo.
Nomachi ha saputo cogliere la spiritualità che percorre quei paesaggi, dove i ritratti e le figure umane assumono una dignità assoluta e si fondono con il contesto in composizioni quasi pittoriche.
Nella mostra romana di Nomachi, un sorprendente allestimento, progettato da Peter Bottazzi per gli spazi espositivi della Pelanda, propone ai visitatori un percorso coinvolgente. Titta Buongiorno con Volume ha progettato le luci, mentre Canon ha curato tutte le stampe.
La mostra, che rimarrà aperta al pubblico dal 14 dicembre 2013 al 4 maggio 2014, è promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, dal MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma e da Civita (che ha sottoscritto con l’artista un accordo per l’organizzazione di eventi espositivi in Italia e in Europa), con il sostegno di Canon e con la collaborazione di Crevis e della Fondazione Italia Giappone.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da National Geographic Italia.