Eccoli, l’una di fronte all’altro, la tenda con i suoi giovani coraggiosi, che lottano per il dirito a curarsi, e il palazzo, Montecitorio, con le sue donne e i suoi uomini potenti le cui decisioni gravano sulle vite degli altri.
La tenda, ormai conosciuta come Civico 117A, è un luogo di speranza, un riferimento importante per quanti vivono quotidianamente nella difficile realtà della malattia e della disabilità. Sì, la malattia, questa inattesa e sgradita sorpresa che improvvisamente irrompe nella vita sconvolgendo i sogni e i progetti di tantissime persone. La sofferenza, fisica e morale, diventa così compagna fedele di ogni giorno e alla vita si impara a guardare con occhi diversi, cercando di dare un nuovo senso alla propria esistenza. Poi lentamente si fa strada la speranza, che riscalda il cuore e lo riapre ad una possibile nuova primavera. Ed è proprio la speranza che, per dirla con Papa Francesco, non bisogna farsi rubare. Essa è come l’acqua, indispensabile per vivere. Perciò, chi può non metta ostacoli alla speranza, ma faccia in modo che essa possa diventare realtà.
I fratelli Sandro e Marco Biviano vivono nella tenda ormai dal luglio scorso e non pensano affatto di abbandonare questo presidio di lotta e di speranza. La loro battaglia vale quanto la loro stessa vita.
A questa tenda tanta gente si è avvicinata, mossa dal desiderio di esprimere a questi giovani il proprio amore e il proprio incoraggiamento. Tante persone, provenienti da tutta Italia, in questi mesi hanno condiviso con loro momenti importanti di questa presenza davanti ai palazzi del potere. Molti di essi condividono la stessa realtà della malattia, altri, invece, giungono a Roma e si fermano al Civico 117A solo per dire “vi siamo accanto e non vi lasceremo soli”.
Tanta gente va, dunque, alla tenda, proprio come i pastori che si recarono alla grotta, a Betlemme, per conoscere Colui che avrebbe condiviso gioie e sofferenze con gli uomini di ogni luogo e di ogni tempo.
Così come allora, questa notte si ripeterà il mistero di un Dio che, facendosi uomo, sceglie gli ultimi, i poveri, i sofferenti per amarli incondizionatamente, senza riserve e senza calcoli. È anche per questo che Gesù Bambino questa notte nascerà nella tenda al Civico 117A.
Buon Natale!
Enzo Pappacena