Nella Sala Acaia di Palazzo Madama di Torino, giovedì 12 dicembre 2013 alle 18.00, sarà presentata al pubblico una grande tavola inedita di uno dei più sottili e intriganti protagonisti della pittura rinascimentale in Piemonte, Defendente Ferrari, documentato tra il 1509 e il 1535.
Interverranno: Giovanni Romano, professore emerito Università degli Studi di Torino, Simone Baiocco, conservatore di Palazzo Madama e Cesare Pagliero, restauratore .
L’Incoronazione della Vergine, che per la prima volta si presenta al pubblico, è un’opera dell’ultima attività del pittore, databile intorno al 1530. Una grande tavola alta 180 cm con una composizione monumentale che raffigura la Trinità, con Dio Padre, la colomba dello Spirito Santo, e Gesù che pone la corona sul capo della Vergine. Si tratta un’iconografia piuttosto rara, dove il ruolo di Maria come Regina del cielo non assume una posizione centrale ma tende piuttosto a sottolineare l’umiltà della Vergine in preghiera. La composizione, concepita per grandi blocchi di colore si sviluppa davanti allo sfondo dello spettacolare manto rosso del Dio padre, che domina maestoso. È probabile che la tavola fosse l’elemento centrale di una grande macchina d’altare, smembrata con le soppressioni degli ordini religiosi di epoca napoleonica, e solo successivamente isolata come un dipinto adatto a un ambiente privato.
L’Incoronazione della Vergine viene ora temporaneamente depositata nel museo per essere esposta al pubblico in dialogo con i 17 dipinti di Defendente Ferrari già presenti nel percorso della Sala Acaia, tra cui la prima opera sicuramente datata del pittore, la Natività notturna del 1510. Sarà così possibile ammirare e studiare il dipinto nel contesto del prezioso nucleo di tavole, raccolte nel secondo Ottocento da Leone Fontana ed entrate nelle collezioni di Palazzo Madama nel 1909 grazie al dono dei figli Maria e Vincenzo.
Il restauro ha permesso di recuperare i valori di una gamma cromatica intensa: i verdi della veste e del manto del Cristo, il blu dedicato alla Madonna, il rosso brillante dell’Eterno. Come di consueto, la pittura di Defendente si sofferma sui dettagli preziosi, come i decori dorati delle vesti, le perle e le pietre preziose. Un’altra scoperta sorprendente è stata quella del colore chiaro dello sfondo, su cui si riconoscono ancora, anche se parzialmente perdute, ricche decorazioni in oro con festoni e raggi.