Giorgio ogni mattina si finge malato per non andare a scuola; Beatrice incomincia a dire bugie; Alina sostiene di studiare ma poi prende brutti voti; Rino diventa scontroso e i genitori scoprono che è vittima di bullismo; Marica si sente orribile ed è spaventata dalle trasformazioni del proprio corpo. L’arrivo della prima media è un momento emozionante, desiderato e insieme temuto, che segna la fine dell’infanzia: chi varca la soglia della nuova scuola non è più un bambino o non lo rimarrà a lungo. Sono tantissime le novità che testimoniano la crescita: nuovi professori e nuovi compagni, materie mai studiate prima, per molti l’agognato cellulare e le chiavi di casa. A tutto ciò si accompagna un misto di ansiosa trepidazione, di eccitazione e paura; in particolare paura di non farcela, perché è giunto il momento di lasciarsi alle spalle alcuni aspetti rassicuranti dell’infanzia, e si sa che trasformarsi prima in adolescenti e poi in adulti sereni richiederà impegno, coraggio e una certa dose di fortuna. A suscitare ansia è innanzitutto il corpo: finora non ha rappresentato un problema, non ci si è dovuti preoccupare di abbellirlo o caratterizzarlo per entrare in relazione con gli altri; ora, quasi all’improvviso, si trasforma e sembra troppo grasso, troppo magro, troppo infantile, troppo brutto. I genitori – in genere spiazzati e quasi intimoriti dalla nuova fase di crescita dei loro figli – non sono sempre pronti a sostenere queste inedite spinte di emancipazione. Così aumentano i controlli e limitano le «sperimentazioni» proprio nel momento in cui per i ragazzi diviene fondamentale dimostrare di non essere più troppo attaccati e dipendenti da mamma e papà. Non meno complicata è la questione «corpo mentale». Molti bambini vivono le elementari con serenità, gratificati da insegnanti e genitori, e perciò sono convinti di essere intelligenti e dotati; alle medie capita invece che si sentano studenti mediocri e precari. Così i compiti si trasformano in un lungo incubo famigliare: alcuni genitori si sottopongono a turni di studio estenuanti, altri accusano di incompetenza gli insegnanti (e l’alleanza scuola-famiglia diventa una chimera), altri segretamente temono nei figli difetti irrimediabili…
Katia Provantini, psicologa, vive e lavora tra Padova e Milano. Presidente della Cooperativa Minotauro, coordina le équipe Apprendimento e orientamento e dei Laboratori. Svolge attività di consultazione con adolescenti, genitori e coppie in crisi e attività di formazione e supervisione a docenti e psicologi. Coordina progetti di rete per la prevenzione del disagio e della dispersione scolastica in collaborazione con comuni ed enti locali.
Ha scritto, con Anna Arcari, La scelta giusta. Orientarsi dopo la terza media (2009) e ha curato, con Elena Riva, Padri, madri, figli adolescenti (2012).
Scheda libro
Autore: Katia Provantini
Titolo: Scuola media: manuale per la sopravvivenza
Editore: Mondadori
Collana: Saggi
Prezzo: € 17,00
Pagine: 168
Anno: 2014