Alla Fondazione Adolfo Pini di Milano giovedì 29 maggio 2014 verranno presentati al pubblico quattro tele inedite del Seicento appartenenti alla collezione privata del fondatore, Adolfo Pini e ora patrimonio della Fondazione milanese.
Le opere, da anni conservate nei depositi della Fondazione, sono state recentemente sottoposte a un accurato restauro di pulitura che le ha liberate dalle pesanti vernici tardo ottocentesche, permettendo così una loro precisa attribuzione, a opera dallo storico dell’arte antica Davide Dotti.
I risultati di questo restauro – effettuato da Giovanna Corigliano e Simona Trentini Maggi, sono contenuti nel volume “Conoscere per valorizzare. La riscoperta di quattro tele inedite della Fondazione Pini” (Umberto Allemandi & C. per Fondazione Pini).
Le tele, che rivestono una notevole importanza sotto il profilo storico-critico, sono la raffinata “Natura morta con frutta, zucca, funghi, pannocchia e conchiglia” che in fase di pulitura ha confermato l’intuizione di Davide Dotti rivelando la presenza del monogramma dell’artista “A.M.R.”, ovvero Angelo Maria Rossi e “Paesaggio con Mosè che ordina alle acque del Mar Rosso di chiudersi” del maestro di origini fiamminghe Gillis van Valckenborch, che soggiornò in Italia nell’ultimo decennio del XVI secolo.
Le altre due opere riscoperte sono il “Paesaggio con pastori e armenti” di Jacob Roos detto Rosa da Napoli – membro di una famiglia specializzata nella produzione di paesaggi agresti, di cui fecero parte il padre Philipp Peter Roos detto Rosa da Tivoli e il fratello minore Cajetan detto Gaetano de Rosa – e la “Natura morta con frutta su tavolo” ricondotta alla mano di un pittore attivo nella cerchia del grande maestro fiammingo Frans Snyders.