Alla Galleria Officine dell’Immagine di Milano dal 17 ottobre al 22 novembre 2014 resterà aperta al pubblico la mostra personale di Tamara Ferioli. L’esposizione affronta le esperienze vissute dall’artista durante il suo soggiorno in Islanda e, in particolare, sull’isola Heimaey, a sud della costa.
La mostra, curata da Björg Stefánsdóttir, presenta un’installazione, disegni su tela e fotografie dell’artista milanese che indagano la relazione tra Uomo e Natura.
Nei lavori di Tamara Ferioli, il viaggio riveste una parte importante e partecipa al suo processo creativo, attraverso elementi naturali, come piante, fiori, pietre, sabbia lavica, ossa, e altri materiali biologici, come se percepisse le terre islandesi a livello psicosomatico.
Il percorso espositivo si apre con un’installazione, emotivamente ispirata dalla violenta, ma al tempo stesso rassicurante, natura islandese. Il suo peregrinare sul territorio, l’ha portata a imbattersi in una casa abbandonata che era stata invasa da un grosso masso che ne aveva modificato la conformazione, fino a farla diventare parte integrande del paesaggio.
Il soffitto sembra appoggiarsi interamente sulla casa come una grossa pietra quasi a voler dare l’impressione che voglia invaderla. La casa è, inoltre, totalmente ricoperta con ossi di seppia che si spandono fino sul pavimento.
Attraverso l’uscio fuoriescono rumori di varie presenze naturali che l’artista ha registrato durante il suo peregrinare in Islanda, come il vento, i ghiacciai che si sfaldano, l’eco di una cascata catturato all’interno della fabbrica di aringhe abbandonata di Djupavik. Inoltre, calpestando gli ossi di seppia, i visitatori potranno interagire con l’installazione e lasciare un segno tangibile del loro passaggio.