Thomas Digiacco torna a Verona, allo spazio Leoni11, con la personale “The New Surrealism Rhapsody”.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 8 novembre 2014, alle ore 18,30, resterà aperta al pubblico fino al 16 novembre 2014.
L’approccio all’opera dell’artista italo-americano ci impone di prendere le misure con la poetica surrealista per poter entrare nel profondo del mondo che Digiacco ci racconta attraverso la pittura. Emerge in maniera dominante l’onnipotenza del sogno fino ad arrivare ad uno stato in cui si è persa ogni sorta di controllo della ragione. Eppure la pittura di Digiacco è ben strutturata e tecnicamente scrupolosa. L’artista ci racconta attraverso le sue immagini delle visioni che provengono dal suo profondo. Essere un surrealista significa aver esercitato il dialogo con l’inconscio anche nella fase di veglia.
Si svela che il linguaggio simbolico del surrealismo è una narrazione su se stessi capace di smantellare le gabbie della ragione e di liberarci attraverso immagini evocative. Archetipi. Il surrealismo sta nella dimensione dell’esistenza, dialoga attraverso questi archetipi che si celano in quello che Jung definiva inconscio collettivo e appartengono alla narrazione di ciascuno.
Questi sono i canali comunicativi dell’autore, ogni suo simbolismo dialoga con ciò che quel simbolo in noi risveglia. La somma delle immagini è la narrativa poetica che ciascun spettatore può costruire attraverso le opere di Thomas Digiacco.