Il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta, dal 13 dicembre 2014 al 15 febbraio 2015, un excursus della quarantennale attività di Zaza, dagli anni Settanta fino ai giorni nostri.
L’artista ha inoltre realizzato un progetto speciale appositamente per la cittadina briantea dal titolo Corpo cosmico che occuperà le cinque grandi vetrate al pianterreno che si affacciano sul viale della stazione ferroviaria. Le immagini, che saranno visibili di giorno e di notte per i successivi cinque mesi, “dialogheranno” con i passanti, rivelando loro quell’ineffabile che da sempre caratterizza l’arte di Michele Zaza.
Zaza ha sempre scandagliato la condizione umana, in particolar modo il corpo e il volto dei suoi protagonisti/ performer. Il volto è inteso sia come spazio, sia come luogo dell’identità: “tratto somatico” della creatività. Il corpo dipinto evidenzia le funzioni vitali, delineando un universo interiore e magico al contempo.
Oltre a creare relazioni interpersonali, le fotografie sono “rivelazioni” che convertono il pensiero in immagine. Le idee si contrappongono al reale, ragion per cui l’artista dissimula il reale in ambienti disadorni e atmosfere rarefatte. Spazi magici-arcaici-spirituali dominati da un blu profondo, cosmico, onirico, segreto.
La ricerca di Zaza si snoda su doppi cardini: nascita/morte, istante/eternità, finito/infinito, psichico/fisico, divino/umano, luce/ombra, razionale/trascendentale. A interessarlo è il concetto di un’esistenza manichea, fondata sugli opposti, estremi che diventano para-dossi.
La mostra è a cura di Walter Guadagnini.