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American Sniper di Clint Eastwood

American Sniper
Dopo alcune prove interlocutorie (Gran Torino, Invictus…), non propriamente incolori, ma che accusavano almeno a tratti un che di ingessato e di senile, con American Sniper Clint Eastwood torna ai livelli di altissimo rigore espressivo che gli sono propri, e che in passato gli hanno consentito di svolgere un discorso d’autore coerente e organico. Penso a pellicole come Bird, Gli spietati, Mystic River, Million Dollar Baby, Flags of Our Fathers, Lettere da Iwo Jima, Changeling, in cui fluisce una narrazione dal respiro largo, sapientemente armonioso e compatto, di nitore classico. Non sorprende, ma rattrista, che un film come questo, attraversato da una tensione morale di grande intensità, sia stato fatto oggetto – prima ancora che esso potesse uscire nelle nostre sale – di un coro di ignobili contumelie e insulti da parte di una certa tendenza della critica italiota, la stessa che, dopo aver agitato per decenni il consueto repertorio di farneticazioni terzomondiste, continua ancor oggi ad ammannirci il proprio stolto e nauseabondo livore antiamericanista.

American Sniper descrive il dramma interiore di un uomo, un umile eroe dell’America profonda. Chris Kyle è una sorta di moderno santo crociato, chiamato a compiere una missione salvifica: difendere la pelle dei compagni in armi e la sicurezza del proprio Paese dalla furia omicida dei terroristi di Al Qaeda. E questo grazie alle proprie eccellenti doti di cecchino (la sua mira infallibile fa di lui un predestinato, segnato dall’elezione divina, laddove la figura del capo islamico capace di straziare il corpo di un bambino a colpi di trapano ha qualcosa a che vedere con il demoniaco…).

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Eastwood ci parla dunque di un soldato della fede, dolorosamente combattuto tra il rimpianto – umanissimo – del proprio nido domestico (il legame affettivo che lo lega alla moglie Taya  e ai figlioletti che lo aspettano in Texas) e il richiamo imperioso a un senso di responsabilità etica a cui sembra difficile sottrarsi (i sensi di colpa di Chris dopo il suo congedo dall’esercito e il ritorno a casa). È possibile leggere la pellicola come una parabola esemplare sulla necessità, per il militante cristiano, di misurarsi giorno dopo giorno in una lotta incessante e sfibrante contro il Male che è intorno a noi, e che assume qui fattezze diaboliche (la bestialità insensata dei tagliagola islamici diviene, nel film, figura del Nemico). Una lotta che si concluderà, tragicamente, con un atto sacrificale (che Eastwood confina nel fuoricampo): un finale luttuoso e tristissimo che non può non scuotere le coscienze di noi tutti.

Nicola Rossello

Scheda film

Titolo: American Sniper
Regia: Clint Eastwood
Cast: Bradley Cooper  – Sienna Miller – Luke Grimes – Max Charles – Jake McDorman – Kyle Gallner – Brian Hallisay
Durata: 132 minuti
Genere: Drammatico
Distribuzione: Warner Bros
Uscita:  1 gennaio 2015

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