È dedicata a Tamara de Lempicka la mostra che dal 19 marzo al 30 agosto 2015 resterà aperta al pubblico al Palazzo Chiablese di Torino.
L’esposizione, curata da Gioia Mori, presenta oltre 80 opere dell’artista, in un percorso tematico che permette al pubblico di conoscere le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico.
La mostra si apre con la sezione I mondi di Tamara de Lempicka: un’esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l’anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l’anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica.
La seconda sezione, Madame la Baroness, Modern medievalist, prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, nel quale si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l’artista si cimenta fin dall’età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta.
La terza, The Artist’s Daughter, presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti.
Madonne e santi sono i dipinti riuniti nella quarta sezione dal titolo Sacre visioni: dalla Vergine col Bambino (1931) alla Vergine blu (1934).
La quinta sezione, Dandy déco, racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda.
Nella sesta, Scandalosa Tamara, si affronta il tema della coppia: da quella eterosessuale ripresa dal Bacio di Hayez, qui esposto in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano, messa a confronto con un d’après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con alcuni documenti fotografici di Brassaï e Harlingue sui locali per sole donne dell’epoca.
La settima sezione – Le visioni amorose – racconta attraverso eccezionali nudi la delicata attenzione riservata a uomini e donne da lei amati: in mostra, l’unico Nudo maschile da lei dipinto, e poi tutte le donne desiderate. Dalla ripresa dell’antico la Lempicka approda allo studio della moderna fotografia di nudo: gli scatti di Laure Albin Guillot e Brassaï rendono evidente la sua ricerca sulle pose e sull’illuminazione da studio fotografico.
L’esposizione è promossa dal Comune di Torino – Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group.