Sarà il mio tipo? si dispiega secondo un tracciato narrativo lineare e di estrema semplicità, basato sulla contrapposizione: uno schema compositivo piuttosto frequente nella commedia romantica francese dei nostri giorni. Lucas Belvaux mette in campo il consueto rapporto conflittuale tra due persone diversissime tra loro per carattere, cultura, ceto sociale. Clément (un ammirevole Loic Corbery, che gioca in sottrazione) è il tipico intellettuale borghese e parigino, chiuso nel suo raffinato e pur arido sapere (insegna filosofia e ha scritto un trattato sulla passione amorosa, ma non ha ancora imparato a vivere le proprie emozioni); un individuo tutto ritegno, condiscendenza, schifiltoso distacco dai comuni mortali: dai provincialotti di Arras, dove insegna in un liceo; dalla gente del popolo, verso cui nutre un segreto disprezzo. Jennifer (una palpitante Emilie Dequenne, l’indimenticata eroina di Rosetta) è una sciampista di provincia nutrita di sottocultura popolare (è lettrice appassionata di rotocalchi e romanzi rosa, venera i film con Jennifer Aniston e, al sabato sera, si esibisce al karaoke con le amiche del cuore). Ha un figlio a carico e una serie di storie deludenti alle spalle. E però è rimasta una ragazza spumeggiante, istintiva, vitale, forse ancora un poco ingenua (è sempre in attesa del principe azzurro).
Il film è la storia dell’incontro sentimentale tra due esseri (e due mondi) all’apparenza inconciliabili, che Belvaux accompagna nelle loro peripezie (nel loro aprirsi l’uno all’altro) con sguardo attento, preciso, partecipe. Il regista sa di essere, per condizione sociale e cultura, assai più vicino al filosofo parigino, ma la sua simpatia va tutta alla sciampista di Arras.
Benché agli antipodi per interessi, gusti, aspettative, Clément e Jennifer trovano nell’attrazione fisica un fertile terreno d’intesa. La forza del desiderio che li unisce consentirà a entrambi di lasciarsi trasportare nello spazio dell’altro, dando a se stessi (e allo spettatore) l’illusione di poter superare lo scarto che li separa. Emblematica in tal senso la scena in cui lei prova a leggere Kant facendosi aiutare da un dizionario. Si pensi anche alla sequenza in cui Clément accetta di accompagnare la ragazza in un locale notturno dove, superato il proprio imbarazzo, si mette lui pure a cantare a squarciagola.
In realtà, se le barriere di classe, culturali e caratteriali possono anche non apparire insormontabili (Jennifer è una donna senza istruzione, ma non è priva di acume né di sensibilità, mentre Clément – un personaggio non immune dall’eleganza fatua e supponente di certi dandy rohmeriani – dà l’impressione di non essere capace di analizzare con lucidità i propri e gli altrui sentimenti), quello che alla lunga renderà il loro rapporto impossibile è la titubanza di lui, l’inettitudine di un uomo per tanti versi immaturo che, se nei suoi libri blatera con compiaciuto cerebralismo di passione animalesca e assoluta, nella vita reale appare attanagliato dalla paura di impegnarsi in un legame duraturo, in un amore autentico, pieno.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Sarà il mio tipo?
Regia: Lucas Belvaux
Cast: Emilie Dequenne, Löic Corbery, Sandra Nkaké, Charlotte Talpaert, Anne Coesens, Daniela Bisconti, Didier Sandre, Martine Chevallier.
Genere: Commedia romantica
Durata: 111 minuti
Distribuzione: Satine Film
Uscita: 23 aprile 2015
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