Negli spazi di Palatium Vetus, ad Alessandria, dal 2 maggio al 26 luglio 2015, sono esposte oltre 60 opere – dipinti, sculture, disegni – della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
In mostra opere di pittori e scultori legati al territorio per avervi gravitato culturalmente o per avervi avuto i natali: da Pellizza da Volpedo a Bistolfi, da Morando a Carrà, da Migliara a Morbelli.
Il peso di Pellizza da Volpedo e Morbelli nel delineare i contorni e nel segnare da protagonisti la sintassi del Divisionismo; il contributo di Bistolfi alla scultura simbolista, di cui si può definire il massimo esponente e il determinante ruolo di Carrà nella definizione teorica e nello sviluppo del futurismo così come della pittura metafisica e sul finire degli anni ‘20 nel “ritorno all’ordine”, ovvero alla riscoperta della purezza formale tipica del rinascimento italiano, alla ricerca di atmosfere arcaiche e a immagini senza tempo. Senza dimenticare Migliara, vedutista tra i più raffinati in quella stagione che di poco seguì quella dei Canaletto e dei Bellotto.
Accanto a queste figure di primissimo piano, hanno avuto i natali ad Alessandria molti artisti che, in una dimensione più circoscritta, hanno colto e assimilato l’eredità dei loro maestri e capiscuola. Tra questi Morando e Caffassi, ma soprattutto a Bozzetti il cui peso nella storia dell’incisione italiana è forse ancora in parte da valutare in tutta la sua importanza.
Un’ultima selezione di opere è dedicata alla storica battaglia napoleonica di Marengo, dove si fondono una visione puntuale delle battaglie, la descrizione del paesaggio piemontese e gli eroismi di anonimi militari.