Lo splendore dell’antico Egitto rivive a Bologna in una mostra allestita al Museo Civico Archeologico e aperta al pubblico dal 16 ottobre 2015 al 17 luglio 2016.
L’esposizione, dal titolo Egitto. Splendore Millenario, riunisce la collezione di antichità egiziane del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda e quella di Bologna e si integrano in un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia.
Sono 500 i reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda giungono al museo bolognese. E assieme ai capolavori di Leiden e Bologna, la mostra ospita importanti prestiti del Museo Egizio di Torino e del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Per la prima volta vengono esposti l’uno accanto all’altro i capolavori delle due collezioni, tra i quali: la Stele di Aku (XII-XIII Dinastia, 1976-1648 a.C.); il “Maggiordomo della divina offerta”, la cui preghiera racconta l’esistenza ultraterrena del defunto in un mondo tripartito tra cielo, terra e oltretomba; gli ori attribuiti al generale Djehuty, che condusse vittoriose le truppe egiziane nel Vicino Oriente per il faraone Thutmose III (1479-1425 a.C.), il grande conquistatore; le statue di Maya, Sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon, e Meryt, cantrice di Amon, (XVIII dinastia, regni di Tutankhamon-Horemheb, 1333-1292 a.C.), massimi capolavori del Museo Nazionale di Antichità di Leiden. Tra i numerosi oggetti che testimoniano il raffinatissimo stile di vita degli Egiziani più facoltosi, un Manico di specchio (1292 a.C.) dalle sembianze di una eternamente giovane fanciulla che tiene un uccellino in mano.
Infine, per la prima volta dopo 200 anni dalla riscoperta a Saqqara della sua tomba, la mostra offre l’occasione di vedere ricongiunti i più importanti rilievi di Horemheb, comandante in capo dell’esercito egiziano al tempo di Tutankhamon e poi ultimo sovrano della XVIII dinastia, dal 1319 al 1292 a.C., che Leiden, Bologna e Firenze posseggono.
L’esposizione è prodotta da Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico e da Arthemisia Group, ed è curata da Paola Giovetti e Daniela Picchi.