Dopo i lavori per il restauro conservativo e la riqualificazione, è stata riaperta ieri, 6 ottobre 2015, a Milano, la casa di Alessandro Manzoni.
Il recupero della Casa del Manzoni si è articolato in una serie di interventi riguardanti sia la ristrutturazione dell’edificio, sulla base di un progetto elaborato dallo Studio De Lucchi – finalizzato a migliorare la funzionalità degli spazi in vista di un loro differenziato utilizzo -, sia una rinnovata programmazione dell’offerta.
Sono stati riordinati e selezionati i materiali esistenti (opere d’arte, arredi, volumi) e ricollocati in un nuovo percorso espositivo riorganizzato in sezioni dedicate a specifici temi: l’immagine di Manzoni (i ritratti dello scrittore), l’immagine della famiglia Manzoni (l’iconografia che documenta i numerosi legami familiari), la cerchia degli amici (i ritratti dei suoi illustri amici), i luoghi di Manzoni (le immagini delle città e dei luoghi frequentati e amati), l’iconografia dei Promessi Sposi (opere dedicate agli episodi e ai personaggi del celebre romanzo), i Promessi Sposi dal cinema, alla televisione, al teatro (creazione di una sala multifunzionale per proiezione di un montaggio delle numerose trasposizioni cinematografiche, televisive e teatrali del romanzo), Manzoni “botanico” (materiali che documentano la sua competenza e passione botanica), le biblioteche (le più belle edizioni selezionate dalle biblioteche di Manzoni e della seconda moglie Teresa Stampa).
La Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani intende, inoltre, istituire una o più borse di studio destinate a giovani dottorandi per lo sviluppo di attività didattiche che renderanno unica l’esperienza di visita a Casa Manzoni.
A 230 anni dalla nascita di Alessandro Manzoni rinasce quindi la storica dimora dove l’autore dei Promessi Sposi visse dal 1813 fino alla morte, sopraggiunta nel 1873. Messa all’asta dopo la sua scomparsa, nel 1874 la casa venne acquistata dal conte Bernardo Arnaboldi. Dopo varie vicende divenne proprietà della Cariplo, che a sua volta ne fece dono al Comune di Milano, con il vincolo di riconoscerne l’uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale di Studi Manzoniani. La musealizzazione della dimora è stata possibile grazie alla convergenza di intenti di tre importanti istituzioni culturali milanesi: la Biblioteca Braidense, la Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani e le Civiche Raccolte del Castello Sforzesco.
«Sono tre gli obiettivi che Milano raggiunge con questa inaugurazione – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Innanzitutto la valorizzazione di uno spazio storico, legato alla memoria di tutti perché abitato dal pensiero, dal lavoro e dagli affetti di uno degli italiani più illustri ai quali Milano abbia dato i natali. In secondo luogo perché questa ristrutturazione, strutturale ma anche funzionale, restituisce alla Città uno spazio aperto e vivibile da parte di milanesi e di visitatori che sempre più numerosi vengono a scoprire la Milano città d’arte e cultura che in questi ultimi anni è uscita dall’ombra e si mostra ora al mondo con il suo volto migliore. In ultimo – prosegue l’assessore -, perché questo momento è il frutto di un lavoro congiunto tra diverse istituzioni, conferma della capacità che Milano in questi ultimi tempi ha affinato di lavorare in rete, mettendo a disposizione energie e competenze per compiere, insieme, un passo avanti nella bellezza e nella proposta culturale complessiva della nostra Città».