In occasione della mostra “Monet dalle Collezioni del Musée d’Orsay” in corso alla GAM di Torino, il MAO – Museo d’Arte Orientale del capoluogo piemontese apre una finestra sulle influenze artistiche tra Giappone e Francia nel XIX secolo presentando, dal 10 novembre 2015 al 31 gennaio 2016, un’esposizione di stampe e dipinti giapponesi.
Le riproduzioni di alcune opere di Claude Monet dialogano con quattordici stampe e due dipinti giapponesi, provenienti da una collezione privata torinese.
La maggior parte delle opere proposte sono di Utagawa Hiroshige (1797-1858), un pittore paesaggista che – insieme a Kitagawa Utamaro (1753-1806) e Katsushika Hokusai (1760-1849) – è stato uno dei principali innovatori della xilografia giapponese e uno dei primi artisti ad essere apprezzato dagli impressionisti in Europa.
La grande passione di Monet per l’arte giapponese viene solitamente ricondotta a molti dei suoi quadri più famosi – come le serie dedicate alle ninfee e ai ponti – ed è confermata dalla collezione di oltre 230 stampe che l’artista esibiva nella sua abitazione a Giverny. Nel Salon Blue della villa, ad esempio, si trovava “La Grande Onda a largo di Kanagawa” del celebre Katsushika Hokusai, di cui il MAO possiede una copia e che, per ragioni conservative, viene esibita al pubblico solo fino al 22 novembre.
Il mondo fluttuante dell’ukiyo-e e l’estetica orientale impressionarono a tal punto i grandi artisti europei che, a partire dal 1872, venne coniato il termine japonisme per descrivere questa nuova tendenza. L’esposizione accenna alle grandi trasformazioni stilistiche ed estetiche dell’arte ottocentesca, creando un continuum di rimandi visivi tra le opere scelte. Da un lato emergono alcuni aspetti innovativi delle xilografie, dall’altro i legami tematici e compositivi con le tele dell’artista francese.