L’arte capace di emozionare, di stimolare movimenti interiori, di schiudere significati che solo attraverso lo sguardo attento, sensibile, profondo dell’autore possono essere rivelati. Nelle sale ricche di quadri realizzati con stili e tecniche differenti lo spettatore si muove leggero tra un’opera e l’altra, lasciandosi sedurre dal vigore e dal dinamismo delle pennellate e dalla grande forza espressiva dei contenuti che esplodono al primo colpo d’occhio sulla tela.
Tanti maestri, poeti del figurativo per un dialogo unico, emozionale; un suk di generi che mira nella sua diversità ad esaltare la ricerca del senso profondo che si cela dietro ogni opera d’arte. Senso che è riflessione e bellezza, capace di allietare, anche solo per alcuni istanti, l’animo del visitatore.
“Emozioni contemporanee” è il titolo di una mostra collettiva organizzata nella storica sede di Palazzo Margutta a Roma e visitabile fino al 21 novembre 2015. Espongono Vanda Caminiti, Francesco Ferlisi, Daniela Lippa, Gaёl Patin, Emma Sorbo e Giovanni Stancati. A curare la loro selezione il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico di Palazzo Margutta e Presidente dell’Associazione Margutta Arte, e il gallerista Remo Panacchia, entrambi soci fondatori de “Il Mondo dell’Arte”, che, da sempre, propone in questo prestigioso luogo espositivo artisti professionisti di grande sensibilità capaci di portare l’arte italiana nel mondo.
Un viaggio ideale tra le opere che abbracciano generi assolutamente differenti: dal realismo al figurativo, anche di ispirazione metafisica, dall’astrattismo geometrico al surrealismo, passando per il simbolismo e il cromatismo.
«In un contesto come quello attuale – ha detto il Maestro Elvino Echeoni – abbiamo messo insieme, dando spazio alle differenze stilistiche e tematiche di ciascuno di essi, autori che presentano tecniche differenti e affrontano temi diversi. Così facendo siamo riusciti a presentare visioni differenti della realtà da cui prendono forma lavori eterogenei ma ugualmente coinvolgenti, capaci di far vibrare l’animo di chi li osserva».
«Mi auguro che questa mostra – ha aggiunto Remo Panacchia – possa rappresentare, per appassionati d’arte e per collezionisti, l’ennesima occasione per visitare i nostri spazi espositivi e apprezzare Maestri magari meno noti al grande pubblico, ma altrettanto validi».
Diego Pirozzolo