La Fondazione Merz di Torino dal 3 novembre 2015 al 31 gennaio 2016 presenta Christian Boltanski. Dopo, una mostra personale dell’artista francese, a cura di Claudia Gioia.
Christian Boltanski (Parigi, 1944) espone a Torino con un progetto site-specific inedito pensato in relazione alla storia sociale e culturale della città.
Il percorso espositivo si apre con circa 200 grandi fotografie, stampate su tessuto, sospese al soffitto e in movimento nello spazio della Fondazione. I volti e le immagini di piccole quotidianità arrivano dall’archivio personale di Boltanski che negli anni ha raccolto storie concentrate in sguardi, ritratti e scatti. Il moto continuo impresso alle immagini sospese nel vuoto è un invito a lasciarsi andare al flusso del tempo e della memoria. Le foto girano come i fatti della vita, si può decidere di inseguirle con lo sguardo o muoversi dietro loro, ma poi alla fine bisogna lasciarle andare e pensare al ‘dopo’.
Sequenze rapide, flashback di vita prima giovane e poi adulta insistono anche con il volto di Boltanski Entre Temps le cui foto si prestano al gioco del tempo che passa trasformando e assottigliando i ricordi fino a renderli ombre.
Un video Clapping Hands, sottolinea il passaggio dello spettatore prima di scendere al piano inferiore della Fondazione. È l’omaggio che Christian Boltanski ha voluto fare al lavoro di Mario Merz e alla capacità di essere presenti al proprio tempo coltivandolo e rendendolo fecondo anche per chi viene dopo.
Infine scatole di cartone ricoperte di cellophane e impilate l’una sull’altra formano costruzioni di dimensioni differenti e prendono possesso dello spazio. Instabili torri, archivi scomposti – evoluzione delle boites de biscuits care a Boltanski – poggiano a terra come dimenticate e appena rischiarate dalla luce delle lampadine che da lontano scrivono la parola DOPO nel buio.