“Federico Barocci disegnatore. La fucina delle immagini” è il titolo della mostra che dal 18 dicembre 2015 al 3 aprile 2016 resterà aperta al pubblico a Firenze, nella sala Edoardo Detti del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, al Piano Nobile del complesso Vasariano.
Curata da Roberta Aliventi, e con il coordinamento scientifico di Marzia Faietti, l’esposizione, che presenta 38 disegni, intende visualizzare le dinamiche e comprendere i significati del processo creativo dell’artista urbinate.
Il metodo preparatorio di Barocci si caratterizza per una profonda complessità e laboriosità, all’interno del quale si ritrova un uso magistrale di un’ampia gamma di tecniche disegnative, spesso usate sperimentalmente come nel caso del pastello. L’attenzione si focalizza su aspetti peculiari, come le variegate modalità di costruzione della figura e dei singoli dettagli, con particolare attenzione alla prassi della reiterazione variata che risponde pienamente a esigenze sia pratiche, sia mentali. Muovendo da una prima elaborazione grafica, Barocci sottopone infatti le proprie invenzioni a una costante indagine conoscitiva al fine di sperimentare ogni possibile soluzione formale.
In mostra, oltre a esempi che rivelano le modalità costruttive delle singole figure, è possibile ammirare anche alcuni studi compositivi finalizzati all’analisi di scene più articolate: dai primi schizzi ai modelli prossimi alla versione pittorica.
L’esposizione instaura inoltre uno stimolante dialogo con la mostra “Raffaello Parmigianino Barocci. Metafore dello sguardo” (in corso ai Musei Capitolini di Roma fino al 10 gennaio 2016), realizzata in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e con la curatela di Marzia Faietti. In quella sede peraltro l’attenzione sui processi di assimilazione e differenziazione cui Barocci sottopone i suoi molteplici modelli è indagata alla luce del confronto emulativo con Raffaello.
La mostra di Firenze costituisce uno dei periodici appuntamenti scientifici promossi all’interno del Progetto Euploos, nato nel 2006 dalla collaborazione tra il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut e la Scuola Normale Superiore di Pisa.