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Arisa pensa a Sanremo “Guardando il cielo” – A febbraio il nuovo album

ArisaArisa «ha una voce composta e soave», ha detto il maestro Lelio Luttazzi duettando con lei nel 2009 a Sanremo. E Maurizio Costanzo ha affermato che se avesse dovuto affidare a un’altra cantate italiana il brano “Se telefonando” (scritto con Ghigo De Chiara ed Ennio Morricone per Mina nel 1966) avrebbe pensato subito all’interprete lucana. Franco Battiato, dal canto suo, non ha mai nascosto il suo entusiasmo per le doti di Arisa invitandola ad aprire alcuni suoi concerti. Insomma Arisa convince tutti, pubblico e addetti ai lavori.

Quest’anno Arisa torna in gara al Festival di Sanremo dopo la vittoria del 2009 con “Sincerità”, quella del 2014 con “Controvento”, il secondo posto de “La notte” nel 2012 e dopo essersi cimentata lo scorso anno con Carlo Conti, Emma Marrone e Rocio Mugnoz Moralez nella conduzione del Festival.
Il brano che canterà sul palco dell’Ariston ha per titolo “Guardando il Cielo”, scritto da Giuseppe Anastasi.
«Il singolo di Sanremo, scritto tempo fa, per me è una preghiera – afferma Arisa – : più di una volta, quando mi sentivo in difficoltà, ho cantato il ritornello e il malessere è sparito. Tutte le notti io rivolgo una preghiera a Dio. Mia nonna mi ha rivelato per prima il suo nome così io l’ho imparato».
«Già il brano “Se vedo te” del 2014 era riferito al cielo, alla natura, al verde dei miei boschi in Basilicata: osservare il cielo contribuisce a darmi misura, perché qualunque problema diventa piccolo rispetto all’immensità dell’universo, che per la sua imprevedibilità può sempre riservare un domani migliore, bisogna crederci».

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Guardando il cielo” è anche il titolo del suo nuovo album, in uscita il 12 febbraio 2016 su etichetta Warner Music, che vede Arisa sempre più coinvolta nella realizzazione dei dieci inediti (più la cover di “Cuore” di Rita Pavone che canterà nella serata di Sanremo in omaggio alla canzone italiana): dalla produzione artistica e gli arrangiamenti assieme a Nicolò Fragile e Giuseppe Barbera alla scrittura di tutte le canzoni, anche se firma come autrice solo “Come fosse ieri” e “Una notte ancora“.

«Questo disco esprime il mio desiderio di ricongiungermi con la natura – dichiara Arisa -. Più passano gli anni, più io mi sento una donna libera dalle convenzioni di questo tempo. Ho maggiore fiducia nel futuro, da quando ho iniziato a crederci. Prima pensavo continuamente “e dopo?”; invece adesso ho un atteggiamento più positivo e propositivo, perché so che qualunque cosa accada, non potrà mai essere troppo brutta».

E un futuro migliore passa necessariamente attraverso il rispetto per la Terra, a cui l’interprete lucana dedica la canzone “Gaia“, anche questa firmata da Anastasi. È la traccia del nuovo album in cui è più evidente e urgente l’impegno sociale di Arisa. «Io vengo dalla campagna e sono particolarmente sensibile ai dissesti ambientali causati dalla nostra smania di vivere troppo comodi – afferma Arisa -. Dobbiamo capire che in pericolo siamo noi, perché la Terra comunque si rigenera e si adatta a qualsiasi situazione. Saremo noi umani a subire le conseguenze delle nostre azioni irresponsabili. Ormai diamo per scontati i doni che riceviamo ogni giorno, primo fra tutti l’aria che respiriamo, invece dovremmo averne grande cura. Se la gente crede davvero in Dio, deve impegnarsi per custodire al meglio ciò che Dio ha creato».

Questa la tracklist dell’album:
Voce; Guardando il cielo; L’amore della mia vita; Fidati di me; Lascerò; Come fosse ieri; Una notte ancora; Una donna come me; Gaia; Cuore (Heart); Per vivere ancora.

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La Sapienza Università di Roma - Foto di Diego Pirozzolo
Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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