Spartacus, uno dei balletti più celebri al mondo, registrato dal vivo dal palco del Bolshoi di Mosca verrà trasmesso via satellite nei cinema italiani, nella versione del coreografo Yuri Grigorovich.
Domenica 13 marzo 2016, alle ore 16.00, lo spettacolo, realizzato sulla partitura del compositore sovietico Aram Il’ič Chačaturjan, con la direzione musicale di Gennadi Rozhdetsvensky, torna, dunque, a vivere via satellite nelle sale cinematografiche.
Amore, rivalsa, vendetta, coraggio, tenacia, giustizia, sono i sentimenti e i temi interpretati sul palco con la forza espressiva della danza del corpo di ballo del Bolshoi, partendo dalle parole del romanzo storico di Raffaello Giovagnoli e dalla sceneggiatura originale di Nikolai Volkov.
Il balletto del noto coreografo russo mette in scena la vicenda del valoroso Spartacus. Prima portato a Roma con l’amata Frigia, poi separato da lei e reso schiavo gladiatore in seguito alla conquista di territori da parte del generale romano Crasso, Spartacus incita i propri compagni schiavi alla rivolta contro l’esercito oppressore.
Le feste con cortigiane al palazzo di Crasso in cui Frigia è tenuta prigioniera e i monologhi del gladiatore precedono il momento della gloriosa vittoria di Spartaco su Crasso. Si tratta però di una vittoria temporanea, subito minata dal grande desiderio di vendetta del generale romano che, con il supporto di Egina, una cortigiana interessata a diventare sua compagna, raggirati i gladiatori di Spartaco, sconfigge il vincitore e capo della rivolta degli schiavi, crocefiggendolo.
Sarà Frigia a sottrarre il corpo senza vita di Spartaco dal campo di battaglia, affidando al cielo la memoria del valore e del coraggio dell’amato eroe.
Il primo ballerino Mikhail Lobukhin interpreta il ruolo del leggendario gladiatore, mentre Svetlana Zakharova quello di Egina.
Fu la rappresentazione al Bolshoi nell’aprile 1968 a rendere Spartacus popolare in tutto il mondo. La versione portata in scena da Grigorovich in quell’occasione riscosse infatti un enorme successo che perdurò per molti anni, portando il balletto anche nella prestigiosa cornice del Teatro alla Scala di Milano e al Teatro dell’Opera di Roma durante la tournée italiana del Bolshoi nell’autunno del 1970.
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