Dopo Giovanna d’Arco e Rigoletto, un altro titolo verdiano al Teatro alla Scala di Milano. Si tratta de I due Foscari, tragedia lirica in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave.
L’opera viene presentata in un nuovo allestimento della Scala, in scena per nove recite (due delle quali hanno fatto registrare già il tutto esaurito) dal 25 febbraio al 25 marzo 2016.
Sul podio Michele Mariotti. Il Direttore Musicale del Teatro Comunale di Bologna torna alla Scala per la prima volta dopo il debutto nel 2010 con Il barbiere di Siviglia. Nel frattempo ha costruito una brillante carriera internazionale con presenze costanti al Metropolitan di New York (dove ha ripreso La donna del lago nello scorso dicembre) e all’Opéra di Parigi (dove tornerà a maggio con La traviata) oltre a Londra, Chicago, Tokyo e al Festival Rossini di Pesaro.
Un cast stellare caratterizza questa nuova produzione de I due Foscari: Plácido Domingo (25 febbr.; 1, 4, 9, 12 marzo) e Luca Salsi (15, 18, 22, 25 marzo) nel ruolo del Doge Francesco Foscari; Anna Pirozzi, al debutto scaligero, nel ruolo di Lucrezia Contarini; Francesco Meli veste i panni di Jacopo Foscari e Andrea Concetti quelli di Jacopo Loredano.
Completano il cast giovani cantanti che hanno frequentato l’Accademia Teatro alla Scala (Edoardo Milletti, Chiara Isotton) o che ne sono tuttora allievi (Azer Rza-Zade, Till Von Orlowsky).
Il Coro e l’Orchestra sono del Teatro alla Scala. Maestro del Coro è Bruno Casoni.
La nuova produzione del Teatro alla Scala è firmata per regìa e scene da Alvis Hermanis, mentre i costumi sono di Kristīne Jurjāne.
Alvis Hermanis, che nella scorsa stagione ha ottenuto un grande consenso alla Scala con la regìa de Die Soldaten di Zimmermann, ha spesso dichiarato di non voler replicare la stessa impostazione su opere diverse: «Il mio stile, – precisa Hermanis – consiste nel non avere uno stile personale costante ma cercare piuttosto un approccio diverso per ogni titolo». Proveniente dal teatro di prosa, Hermanis è al suo secondo Verdi dopo Il trovatore di Salisburgo, che aveva ambientato in un museo contemporaneo. «Il trovatore – spiega – è una storia fantastica, con un libretto molto problematico. I due Foscari invece si rifà ad avvenimenti storici in termini molto dettagliati, racconta di persone reali. È uno dei pochi libretti della storia dell’opera che si potrebbero mettere in scena senza la musica. Non avrebbe nessun senso ignorare il contesto storico. Anche perché il declino personale del doge Foscari è una metafora del declino di Venezia, che nel XV secolo era il centro del mondo». Alvis Hermanis ha trascorso un lungo periodo di preparazione a Venezia, scegliendo di rifarsi a fonti iconografiche estremamente precise: da Gentile e Giovanni Bellini (“Il miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo”, “La predica di San Marco ad Alessandria d’Egitto”) ai cicli delle Storie di Sant’Orsola, San Giorgio e San Trifone del Carpaccio fino al “Cristo morto adorato dai Dogi Pietro Lando e Marcantonio Trevisan” del Tintoretto; ma un ineludibile riferimento sono anche i quadri dedicati ai Foscari da Francesco Hayez. Le tele dipinte nascono da uno studio approfondito delle tecniche sviluppatesi a Venezia nel Seicento per impulso di Giacomo Torelli, mentre i costumi, anch’essi d’epoca, richiamano lo sfarzo orientale delle stoffe di Mariano Fortuny. Il risultato non vuole essere tuttavia un’operazione di filologia ma rivolgersi a un pubblico del XXI secolo cui si chiede di confrontarsi con l’idea di declino. La Venezia dei Foscari, come la vita del Doge, attraversa una fase di passaggio, di perdita di certezze cui corrisponde una messa in scena dalla forte componente onirica e simbolica, in cui i colori sono opacizzati da una patina che rimanda all’effetto di dissolvenza provocato dalla nebbia veneziana e continue proiezioni rendono incerte le linee, come mosse dai riflessi dell’acqua della laguna.
“I due Foscari” andrà in scena:
giovedì 25 febbraio 2016 ore 20 – prima rappr. turno E;
martedì 1 marzo 2016 ore 20 – turno A;
venerdì 4 marzo 2016 ore 20 – turno C;
mercoledì 9 marzo 2016 ore 20 – turno D;
sabato 12 marzo 2016 ore 20 – turno B;
martedì 15 marzo 2016 ore 20 – turno M;
venerdì 18 marzo 2016 ore 20 – turno O;
martedì 22 marzo 2016 ore 20 – turno G LaScalaUNDER30;
venerdì 25 marzo 2016 ore 20 – ScalAperta.
L’opera verdiana verrà trasmessa su Classica HD il 25 febbraio dalle 20.30 e in diversi Paesi europei su Servus TV.