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Theo Drebbel, diorami e disegni in mostra alla galleria Viasaterna di Milano

Theo Drebbel, All day long, 2015, various tecniques, cm 32x50 © Theo Drebbel, courtesy of Viasaterna
Theo Drebbel, All day long, 2015, various tecniques, cm 32×50 © Theo Drebbel, courtesy of Viasaterna

È dedicato a Theo Drebbel, pseudonimo sotto il quale lavora una giovane artista napoletana, classe 1990, il primo capitolo di una serie di progetti collaterali ospitati all’interno degli spazi della galleria Viasaterna di Milano.  Vengono presentati al pubblico, da mercoledì 24 febbraio a venerdì 11 marzo 2016, la ricerca e il lavoro di Theo Drebbel, invitata a dialogare con le opere di Luca Andreoni e Zhou Siwei all’interno della mostra Your Silent Face curata da Fantom.

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Nella project room una serie di otto diorami e disegni a china, realizzati da Theo Drebbel tra il 2014 e il 2015.
Nel corso della serata inaugurale (martedì 23 febbraio 2016, dalle ore 18.00 alle 21.00) il pubblico potrà partecipare insieme all’artista alla realizzazione di nuovi diorami, in una sorta di gioco-performance.

Theo Drebbel combina all’interno delle sue opere suggestioni provenienti da innumerevoli saperi e discipline. Architettura, scultura, disegno, miniatura, scienze naturali, alchimia, linguistica, si mescolano tra loro dando vita a mondi alternativi, irreali, surreali, in un equilibrio tanto precario quanto perfetto.
Diorami: è questa la forma principale del lavoro di Drebbel. Piccole piattaforme sulle quali l’artista dispone una serie di oggetti trovati (reperti botanici, conchiglie, contenitori di ferro, ampolle di vetro…) e, sempre, un piccolo animale di plastica. Ci sono un pinguino, un rinoceronte, una tartaruga, un lama e molte altre specie in un ricco bestiario che, a partire dall’universo di significati a cui ognuno di loro rimanda, si riallaccia alla biografia di Theo Drebbel mettendone in scena alcuni episodi minimi. Tutto, dunque, parte dalla sua storia personale, che rimane sostanzialmente celata e irriconoscibile, per trasformarsi in una sorta di narrazione sincopata, onirica, fantastica, che sfonda ogni limite tra possibile e impossibile e utilizza il ricordo come innesco di una macchina per dimenticare.

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Fondazione Roma Sapienza, “Arte in luce” X edizione

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