La Street Art ha ormai assunto una grande rilevanza nel panorama della creatività contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città del mondo e, dagli anni Ottanta a oggi, la stessa Bologna si è affermata come punto di riferimento per molti artisti, da Cuoghi Corsello a Blu, passando per Dado e Rusty.
Dal 18 marzo 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata ” Street Art – Banksy & Co. “.
L’evento porta, inoltre, per la prima volta in Italia parte della collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della Città di New York. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole individuare la New York del 1980, nella quale si possono ammirare lavori dei più grandi graffiti writers e street artists statunitensi come Dondi White, Keith Haring e Lady Pink.
Il progetto espositivo nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della Street Art e del restauro con l’obiettivo di avviare una riflessione sui principi e sulle modalità della salvaguardia e conservazione di queste forme d’arte.
“Street Art – Banksy & Co.” racconta per la prima volta le influenze sulle arti visive che la Street Art ha avuto e continua ad avere, passando per quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città. Espone le opere di autori associati al Graffiti Writing e alla Street Art, per creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il modo in cui sono state recepite dalla società.
Prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae Musei nella città e ArthemisiaGroup, la mostra è curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran.