Esce, venerdì 25 marzo 2016, “Light“, il nuovo CD di Vanessa Benelli Mosell. La pianista toscana prosegue così il suo progetto legato a Stockhausen, iniziato con “Revolution”, album d’esordio su Decca.
Il titolo del nuovo disco si ispira a Licht (Luce), il ciclo di 7 opere che Stockhausen completò nel 2003 dal quale il compositore estrasse diverse scene da eseguire in modo autonomo come i Klavierstück XII. Sono brani spettacolari e di estrema difficoltà dove il pianista deve riprodurre la musica del tenore, della tromba e del corno di bassetto con elementi eseguiti vocalmente: bisbigli, fischi, schiocchi di lingua e dita nonché battiti di mani a loro volta abbinati a pizzicate e sfioramenti delle corde all’interno del pianoforte.
Vanessa Benelli Mosell affianca i brani di Stockhausen ad opere di Scriabin, i 24 Preludi op. 11, i 3 Pezzi op. 2 e lo Studio op. 8 dove il compositore russo palesa la sua grande ammirazione per Chopin, vera e propria fonte di ispirazione di questi capolavori.
Scriabin condivide con Stockhausen l’influenza della sinestesia, ciascuno secondo modalità proprie, come appare evidente nell’opera incompiuta Mysterium dove la parte della «tastiera per luce» è un organo che produce colori associati a ciascun tasto. Scriabin non riuscì a completare Mysterium: Vanessa Benelli Mosell ritiene che Licht ne costituisca il completamento proprio per la grande affinità estetica tre Stockhausen il compositore russo.