Calato entro una cornice ambientale unitaria e circoscritta (un palazzone fatiscente di una periferia sudicia e triste: uno scenario che fornisce uno stato d’animo specifico che dà espressività al racconto), il film di Samuel Benchetrit (che qui si ispira a una sua raccolta di novelle) è imbastito su tre piccole storie parallele e distinte, accomunate dal tema dell’incontro e della creazione di legami salvifici (sentimentali, di figliolanza e maternità vicarie, di solidarietà). Il gioco della narrazione si sviluppa attorno a nuclei affettivi, dando vita a una serie di coppie fondate su rapporti umani particolari. I sei protagonisti della pellicola, prima di venire a incrociare i propri destini, vivono tutti il senso del vuoto, segnati come sono da una condizione di solitudine dolorosa che appiattisce l’esistenza quotidiana. Pur lontani tra loro per età, cultura, temperamento, essi sapranno superare le distanze che li separano attraverso la condivisione del linguaggio cinematografico e televisivo. Un invalido in carrozzella, per farsi bello con un’infermiera di notte, si finge un fotografo di successo, proprio come l’eroe di I ponti di Madison Country di Clint Eastwood. Un astronauta americano potrà stabilire un rapporto di complicità con la signora araba che lo ospita (e di cui ignora la lingua) guardando insieme le soap opera in televisione. Un adolescente abbandonato a se stesso scopre il grande cinema del passato, di cui la sua vicina di pianerottolo è stata anni prima un’interprete acclamata (il film che si vede in cassetta è La merlettaia di Claude Goretta); il ragazzo consentirà alla donna di ritrovare nuovamente fiducia in se stessa, nel suo talento di attrice non più giovanissima.
La pellicola, una favola garbata e gentile, dal candore lunare, ricusa ogni preoccupazione di verosimiglianza per adottare un humour lieve, dove certi tratti teneramente burleschi si alternano a tonalità più malinconiche, che sfiorano talora il patetico. I dialoghi ridotti all’osso, le lunghe inquadrature fisse, la narratività franta fanno pensare a tratti al cinema di Jarmusch. Tra gli interpreti, accanto a una sempre magnifica Isabelle Huppert, una Valeria Bruni Tedeschi mai davvero così convincente.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Il condominio dei cuori infranti
Regia: Samuel Benchetrit
Cast: Isabelle Huppert, Gustave Kervern, Valeria Bruni-Tedeschi, Jules Benchetrit, Tassadit Mandi, Michael Pitt, Michäel Graehling, Larouci Didi, Abdelmadjid Barja, Thierry Gimenez
Genere: Commedia
Durata: 100 minuti
Distribuzione: CINEMA
Uscita: 24 marzo 2016
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