Il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC – dell’Università di Parma presenta, dal 7 maggio al 2 ottobre 2016, la mostra Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia.
L’esposizione, allestita presso l’Abbazia di Valserena, è curata da Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta.
La mostra parte da un’indagine nello straordinario archivio di 9 milioni di immagini fotografiche custodito dallo CSAC, collegandosi idealmente al progetto Esplorazioni sulla via Emilia, che esattamente trent’anni fa, nel 1986, vide protagonisti Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Nino Criscenti, Vittore Fossati, Omar Galliani, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willmann: un’impresa di descrizione articolata e multidisciplinare che, attraverso contributi letterari e scientifici, rappresentò un riferimento importante per le successive riflessioni sul paesaggio.
Questi autori, tra coloro che hanno maggiormente caratterizzato e influenzato la fotografia dell’ultimo quarto del secolo scorso, sono presenti in mostra attraverso una serie di monografie minime.
In dialogo e in antitesi a queste monografie, la Sala delle Colonne ospita un nucleo di fotografie dell’Ottocento degli studi Alinari, Brogi e Poppi, che documentano il paesaggio emiliano postunitario e in cui l’identità nazionale è costruita attraverso iconografie di architetture e monumenti isolati dal contesto.
Un secondo nucleo comprende fotografie dell’Atelier Vasari di Roma, eseguite per l’ANAS tra il 1946 e il 1948 per documentare la ricostruzione delle strade emiliane, e le narrazioni di viaggio scattate dal milanese Bruno Stefani per illustrare i volumi del Touring Club Italiano tra il 1935 e il 1960, che restituiscono le sequenze e gli scorci del paesaggio attraverso una composizione di textures e volumi. A queste si aggiungono gli scatti del parmigiano Bruno Vaghi che gioca tra ripresa aerea e immagine commerciale di committenza, mentre l’Atelier Villani sceglie il grande formato per ritrarre l’industria nazionale, dalla Mostra dell’Agricoltura del 1935 alla ricostruzione da parte degli enti di istruzione e assistenza. La fotografia sportiva di Publifoto mostra infine un differente uso degli spazi e dei paesaggi della Via Emilia.