Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha annunciato che «sarà Cecilia Alemani la curatrice del Padiglione Italia alla 57esima esposizione internazionale d’arte di Venezia del 2017». Inoltre, fa sapere come il nome di Alemani sia stato individuato al termine di una procedura di selezione a cui sono stati invitati a partecipare dieci nomi rappresentativi del panorama artistico nazionale.
Il progetto di Cecilia Alemani è stato scelto dal Ministro nell’ambito della terna proposta dalla Direzione generale Arte e Architettura Contemporanea e Periferie Urbane.
Tra le dieci proposte presentate, tutte, secondo il Ministero, molto attente alle più avanzate tendenze artistiche internazionali, è stato selezionato il progetto di Alemani che si concentra su un gruppo limitato di artisti a cui verrà dato spazio per presentare le proprie opere e indagare i loro universi creativi.
«Il progetto di Alemani – ha affermato Dario Franceschini – è molto ambizioso e innovativo, allinea il Padiglione Italia alle più avanzate metodologie espositive e valorizza il grande ruolo degli artisti nella società contemporanea».
Cecilia Alemani è la direttrice e capo curatrice di High Line Art, il programma di arte pubblica sulla High Line di New York, presentato dall’organizzazione non-profit Friends of the High Line. Dal 2011 ha prodotto e mostrato il lavoro di più di 200 artisti internazionali, con grandi installazioni site-specific, mostre di gruppo, performance, video, billboard e murales, portandoli a un pubblico di circa 7 milioni di visitatori l’anno. Inoltre dal 2012 è anche curatrice di Frieze Projects, la sezione non-profit di Frieze New York.
Cecilia Alemani ha collaborato con molti musei, istituzioni e fondazioni internazionali tra cui Tate Modern, il MoMA PS1 e Palazzo Grassi, oltre a seguire anche iniziative meno convenzionali in spazi non-profit e progetti indipendenti. Dal 2009 al 2010 ha diretto lo spazio sperimentale X Initiative a New York. Come curatrice indipendente ha organizzato mostre in musei, gallerie e spazi non-profit tra cui Glee, Blum and Poe, Los Angeles (2011); The Comfort of Strangers, MoMA/PS1, New York (2010); Solaris, Gió Marconi Gallery, Milano (2009); ONLY CONNECT, Bloomberg Headquarters with Art in General, New York (2008); boundLES, New York (2007); e Things Fall Apart All Over Again, Artists Space, New York (2005).