È dedicata ai phulkari, ampi scialli di cotone, la mostra che dal 14 aprile al 15 maggio 2016, resterà aperta al pubblico al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.
Ricamati a mano dalle donne del Punjab e dell’Haryana, due stati dell’area nord-occidentale della Repubblica Indiana, i phulkari più preziosi, finemente lavorati e con motivi elaborati, erano parte essenziale del corredo di una giovane sposa e la loro preparazione richiedeva anni di lavorazione. Gli scialli da cerimonia erano poi indossati dalle donne in occasione di particolari celebrazioni pubbliche e momenti rituali domestici, per poi avvolgere il corpo della defunta nel momento della morte.
Il phulkari è quindi molto più di un capo di abbigliamento di raffinata qualità estetica perché presenta un alto valore dal punto di vista antropologico e sociale.
Gli scialli sono composti da due o tre pezze di tela di cotone tinta a mano in diverse tonalità di colore, per lo più rosso – simbolo di sensualità, prosperità e fertilità – ma anche blu, marrone o nero. Il ricamo è eseguito con fili di seta non ritorti utilizzando diversi tipi di punto, tra cui il punto raso, il punto filza, il punto rammendo. Questa produzione artigianale si è praticamente interrotta nei primi decenni del secolo scorso.
La traduzione del termine phulkari, “lavoro floreale”, rimanda alla ricchezza e alla vivacità dei motivi che decorano il tessuto di cotone. Lo stile del ricamo varia a seconda dei distretti e delle comunità, mentre i disegni si ispirano alla creatività dell’esecutrice. I fili di seta dai toni accesi intessono disegni ispirati alla cultura popolare – come stilizzazioni di piante e animali, gioielli, scene di vita quotidiana – o semplici motivi geometrici combinati secondo una raffinata sensibilità estetica.
La mostra è a cura di Guido Accornero e Aldo Lazzarino.