HomeIn primo pianoRoman Brogli Sacher e Signum Saxophone Quartet al Carlo Felice di Genova

Roman Brogli Sacher e Signum Saxophone Quartet al Carlo Felice di Genova

Signum Saxophone Quartet
Signum Saxophone Quartet

Si chiude con un interessante appuntamento, giovedì 30 giugno 2016, la Stagione Sinfornica 2015-2016 del Teatro Carlo Felice di Genova. Sul podio, a dirigere l’Orchestra del prestigioso teatro genovese, Roman Brogli Sacher, considerato uno dei più talentuosi ed esperti direttori della sua generazione.
Il programma della serata si apre con l’esecuzione della brillantissima Suite per orchestra di varietà di Dmitrij Šostakovič, un brano dal fascino senza tempo, reso famoso dall’uso che ne ha fatto Kubrick nel film Eyes Wide Shut.
Seguirà il Concerto per quartetto di sassofoni e orchestra composto da Philip Glass nel 1995, che verrà eseguito nella versione completa nella quale si celebra la potenzialità espressiva degli strumenti a fiato, proponendo quattro movimenti che esaltano ciascuno dei quattro solisti. Protagonista il Signum Saxophone Quartet, con Blaž Kemperle, sax soprano, Erik Nestler, sax contralto, Alan Lužar, sax tenore, e Guerino Bellarosa, sax baritono. Si tratta di un gruppo nato a Colonia del 2006, che sta spopolando in tutte le maggiori sale da concerto del mondo. Con il loro talento, i Signum hanno portato un vento di cambiamento sui palcoscenici europei esprimendosi con un ampio repertorio che spazia dal Barocco al contemporaneo, eseguendo i programmi a memoria per sentirsi più liberi nel creare coreografie con la gestualità del corpo e permettere al pubblico di scoprire un modo diverso di pensare la musica.

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Nella seconda parte, interamente dedicata a George Gershwin, si potrà ascoltare la Cubana Ouverture, pagina brillantissima, dominata dai ritmi caraibici, composta  durante un viaggio in America nel 1930, che fin dalla prima esecuzione regalò all’autore un vero e proprio trionfo.
Anche il secondo brano, An American in Paris, è  ispirato ad un viaggio, questa volta nella capitale francese, nella quale si descrivono le impressioni di un americano che visita Parigi mentre passeggia per la città, un capolavoro tutto dedicato alla “Ville Lumière” ed alla sua gioia di vivere.

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