Al Castello del Buonconsiglio di Trento, dal 12 luglio al 6 novembre 2016, è in programma la mostra “Tempi della storia, tempi dell’arte. Cesare Battisti tra Vienna e Roma“.
L’esposizione, realizzata nell’ambito delle iniziative sulla Prima Guerra Mondiale e in occasione del centenario della morte di Cesare Battisti, intende, attraverso una selezione di preziose opere d’arte dell’epoca e di rare testimonianze storiche, illustrare al pubblico una personalità di grande spessore umano e culturale, che ha ricoperto un ruolo di primo piano nella storia d’Italia.
Il percorso espositivo presenta dipinti, sculture, libri, documenti, fotografie, cartografie, cimeli storici.
La prima sezione traccia un quadro della vivace situazione culturale del Trentino nel contesto austro-ungarico prima del 1914, con dipinti di Giovanni Segantini, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi, Alcide Davide Campestrini, Umberto Moggioli, ma anche Franz von Defregger, Albin Egger-Lienz.
I paesaggi di Guglielmo Ciardi e le fotografie di illustrazione di un Trentino ancora prevalentemente rurale accanto ai dipinti di argomento sociale di Felice Carena introducono nella seconda sezione il crescente impegno di Battisti, ormai rientrato a Trento dopo la laurea a Firenze, nelle questioni sociali, politiche e culturali della sua terra, dalla militanza socialista all’elezione a deputato a Vienna, che egli conduce assieme all’esperienza di giovane geografo sul campo con le sue innovative ricerche sui laghi del Trentino.
Al periodo immediatamente precedente all’entrata in guerra dell’Italia, durante il quale la gente trentina venne invece coinvolta subito nell’impegno bellico austro-ungarico, è dedicata la terza sezione, che vede Battisti impegnato nella campagna interventista nelle città italiane, la chiamata alle armi, i profughi di Katzenau, e, in parallelo, le opere di Depero, di Balla, di Bonazza, ma anche di Kriegsmaler, come Alfons Walde, Albin Egger-Lienz, Hans Josef Weber-Tyrol, Hans Bertle, quest’ultimo primo testimone della cattura di Battisti sul Monte Corno.
Altre testimonianze storiche e figurative – quelle di Beltrame, Pogliaghi, Sartorio, Sottssass, D’Andrea, Guala, Viani, Mantelli, Morando – raccontano gli anni cruciali della guerra, le immane fatiche condotte sulle cime alpine e la macchina militare austro-ungarica, acquartierata nelle sale cinquecentesche del Castello del Buonconsiglio.
Alla creazione del mito di Battisti è infine dedicata l’ultima parte, con fondamentali opere che ne costruiscono l’iconografia, come i dipinti di Carrà e di Barbieri, eseguiti nel 1934 per l’importante ma ancora poco noto “Concorso della Regina”, le sculture di Minerbi, di Wildt, i bozzetti per il Monumento alla Vittoria di Bolzano e il Monumento di Cesare Battisti a Trento, affiancati a progetti decorativi per il Castello del Buonconsiglio, che videro all’opera personalità di grande spicco dell’arte tra le due guerre.
L’iniziativa, promossa ed organizzata dal Museo del Castello del Buonconsiglio, vede il coinvolgimento della Fondazione Museo Storico, del Museo della Guerra di Rovereto, dell’Accademia degli Agiati di Rovereto, della Fondazione Bruno Kessler, della Società di Studi Trentini, del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, e del Comune di Trento.