Approda alla Reggia di Venaria Reale (TO) la mostra dedicata alla dinastia dei Brueghel. Le Sale delle Arti della residenza sabauda ospitano, infatti, dal 21 settembre 2016 al 19 febbraio 2017, capolavori che ripercorrono la storia – lungo un orizzonte temporale di oltre 150 anni – di cinque generazioni attive tra il XVI e il XVII secolo, analizzando la rivoluzione realista portata avanti dal capostipite della famiglia Pieter Brughel il Vecchio, seguito dai figli Pieter Brueghel il Giovane e Jan Brueghel il Vecchio, detto anche dei Velluti per la sua straordinaria perfezione pittorica.
L’esposizione, articolata in sette sezioni, è un viaggio appassionante nel Seicento alla ricerca del genio visionario di artisti che seppero incarnare stile e tendenze dell’epoca d’oro della pittura fiamminga.
Di Jan Brueghel il Giovane (figlio di Jan Brueghel il Vecchio) è esposta la bellissima versione delle Tre grazie con cesto di fiori realizzata nel 1635 insieme a Frans Wouters, mentre di Abraham Brueghel (pronipote di Pieter Brughel il Vecchio e specializzato nelle nature morte) è presentata la Grande natura morta di frutta in un paesaggio (1670). Marten van Cleve è tra i più attenti al lavoro del capostipite della famiglia e realizza, tra il 1558 e il 1560, la straordinaria serie di sei tavole del Matrimonio contadino attualizzando anche temi evangelici come quello de La Parabola del buon pastore (1578 circa).
Importante novità della tappa torinese è rappresentata da alcune opere risalenti alla metà del Cinquecento, periodo di piena attività di Pieter Brueghel il Vecchio. Ad Anversa, il capostipite della dinastia – oltre a essere apprezzato come un radicale rinnovatore dei temi biblici – è anche conosciuto e lodato per la qualità delle sue raffigurazioni del mondo popolare.
La rassegna, insieme ai membri della famiglia Brueghel, presenta un’importante selezione di artisti: da Frans de Momper a Frans Francken, da Hendrick van Balen a Joos de Momper, a molti altri che hanno collaborato a dar vita a una delle pagine della storia dell’arte più ricche e affascinanti.
L’esposizione, a cura di Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider, è accompagnata da un catalogo edito da Skira, ed è prodotta e organizzata da Arthemisia Group con il patrocinio della Città di Torino.