È dedicata a Giovanni Gastel la mostra fotografica che dal 29 settembre al 28 ottobre 2016 è in programma presso la Photo12 Galerie di Parigi.
In esposizione circa 30 opere a coprire un arco cronologico che va dalla metà degli anni Ottanta fino ai giorni nostri. Un viaggio completo e articolato, dunque, nell’immaginario visivo di uno tra i più grandi fotografi di moda su scala internazionale, dedicato in modo specifico al fascino femminile.
Seducenti, eteree, irraggiungibili come dee, ma al tempo stesso giocose, ironiche, irriverenti come ninfe: le modelle ritratte da Giovanni Gastel conquistano con la sinuosa delicatezza di pose elegantissime, senza mai risultare allusive o volgari, diventando così icone di una bellezza assoluta.
Gastel, il più possibile fedele alla stampa Polaroid di grande formato e al banco ottico 20×25, ha introdotto nella fotografia di moda contemporanea le tecniche “old mix” e “a incrocio“, le rielaborazioni pittoriche e lo still life ironico, imprimendo un segno unico e originalissimo, che lo pone come figura di assoluto riferimento.
Si passa quindi dai servizi di moda per grandi testate come Vanity Fair, scattati in bianco e nero con un gusto classico e tradizionale, agli effetti quasi pittorici ottenuti nelle serie di ritratti della metà degli anni Novanta stampati su foglia d’oro; dai divertissement in bilico tra suggestioni dada e visioni surrealiste fino agli omaggi all’iconografia dell’Estremo Oriente o a quella della Belle Époque.
Giovanni Gastel nasce a Milano nel 1955. Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Nel 1981 incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda.
Dopo la comparsa dei suoi primi still-life sulla rivista Annabella, nel 1982, inizia a collaborare con Vogue Italia e poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, alle riviste Mondo Uomo e Donna. La consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata dallo storico d’arte contemporanea, Germano Celant. Il successo professionale si consolida nel decennio successivo, tanto che il suo nome appare nelle riviste specializzate insieme a quello di fotografi italiani quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Juergen Teller. Nel 2002, nell’ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l’Oscar per la fotografia. Attualmente è Presidente dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago.