“Brilliant! I futuri del gioiello italiano” è il titolo della mostra che, dal 10 novembre al 18 dicembre 2016, è aperta al pubblico al DDP – Dongdaemun Design Plaza di Seoul, Corea.
L’esposizione, a cura di Alba Cappellieri, presenta una selezione di circa 50 gioielli italiani, opera di maestri e giovani talenti, di abili artigiani e di maison orafe, espressione dell’alta capacità manifatturiera come della migliore produzione industriale, in una commistione armoniosa di arte, design, moda e nuove tecnologie.
I gioielli selezionati sono emblematici dei futuri scenari del gioiello italiano, definiti da Manifattura Mirabile, Bellezza Quotidiana, Avant Craft, Tecnologie Preziose e Creatività Collettiva.
Protagonista è il collier, il gioiello più rappresentativo dell’arte orafa italiana.
La mostra vuole evidenziare tanto la vocazione manifatturiera quanto l’innovazione tecnologica nella produzione orafa italiana contemporanea. Emerge un pluralismo di linguaggi, di sperimentazione e ricerca, dall’alta gioielleria alle nuove tecnologie indossabili e interattive.
Le opere esposte sono state realizzate da Antonini, Giampaolo Babetto, Buccellati, Margherita Burgener, Fabio Cammarata, Carla Riccoboni, Monica Castiglioni per .bijouets, Chantecler, Crivelli, Riccardo Dalisi, Damiani, Fratelli De Simone, Gianfranco Ferré, Francesca Villa, Emma Francesconi, Giulio Iacchetti per Maison 203, Alba Polenghi Lisca, Liverino 1894, Maison Franco Pianegonda, Manuganda, Stefano Marchetti, Marco Bicego, Marni, Mattia Cielo, Mattia Mazza, Mattioli, Mimí Broggian Milano, Misis, Giancarlo Montebello, Moschino, Barbara Paganin, Pasquale Bruni, Francesco Pavan, Percossi Papi, Gaetano Pesce, Roberto Giannotti, Sandra Di Giacinto, Santagostino, Sharra Pagano, Stefan Hafner, Stefania Lucchetta, Lella Valle Vignelli per San Lorenzo, Vendorafa, Vhernier, Vinaya, Giorgio Visconti, Graziano Visintin.
La mostra è stata presentata per la prima volta a Milano nel 2016 in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, e Seoul rappresenta la prima tappa all’estero grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Seoul e di Seoul Design Foundation.