L’ultimo film di Jim Jarmusch è un’esplorazione, condotta con finezza di toni, di una quieta cittadina della provincia americana (Paterson, nel New Jersey, che dà il nome anche all’eroe della pellicola), entro cui il regista ha scelto di calare una storia “piccola”, costruita su incontri e accadimenti minimi: una trama di eventi all’apparenza senza importanza, dove si coglie la ricercata assenza di un crescendo drammatico.
La vicenda è giocata in parallelo con il ritratto affettuoso e partecipe del protagonista del film, un conducente d’autobus gentile e di poche parole (il cinema di Jarmusch è pieno di eroi laconici), un poeta umile e modesto che scrive poesie per dare voce alle segrete emozioni del proprio cuore, senza preoccuparsi più di tanto di trovare un pubblico di estimatori (nonostante le ripetute sollecitazioni di Laura, Paterson esita a fotocopiare e divulgare i versi che va componendo sul suo taccuino).
Il cinema di Jarmusch si sostanzia con il medesimo senso di poesia che anima la produzione lirica del suo personaggio. Lo sguardo del cineasta è un po’ quello dell’eroe della pellicola: uno sguardo pacato, un poco estatico, segnato da una punta di elegiaca mestizia. Uno sguardo all’apparenza dimesso, e pur espresso in un linguaggio levigato, limpido, armonioso; gravato in talune occasioni da intenzioni confuse (l’inqualificabile Solo gli amanti sopravvivono), ma mai preda del demone di ambizioni mal riposte.
Nicola Rossello
Scheda film
Titolo: Paterson
Regia: Jim Jarmusch
Cast: Adam Driver, Golshifteh Farahani
Genere: Drammatico
Durata: 113 minuti
Distribuzione: Cinema
Uscita: 22 dicembre 2016
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