Il Museo Pietro Canonica di Villa Borghese, a Roma, dal 10 marzo al 30 aprile 2017 ospita la personale dell’artista Nick Devereux (Panama, 1978; vive e lavora a Parigi).
Prosegue così il ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, progetto, ideato e a cura di Pier Paolo Pancotto, volto a far riflettere sul rapporto tra i protagonisti dell’arte contemporanea internazionale e l’Italia.
Ciascun autore è chiamato a realizzare un intervento originale concepito espressamente per le sale del museo, in stretta relazione alle loro caratteristiche storiche e strutturali.
Nick Devereux, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica che si sviluppa attraverso alcuni dei sistemi espressivi più ricorrenti nel suo percorso creativo: pittorico, plastico, grafico, installativo. A far loro da comune denominatore la figura umana, ideale omaggio al lavoro di Pietro Canonica che attorno a questo soggetto ha incentrato buona parte della sua produzione.
Il tema costituisce per l’artista uno spunto di riflessione sull’idea di pittura e di scultura e il significato che tali pratiche possiedono oggi e, al tempo stesso, sul concetto di identità culturale e sociale che esse sono in grado di esprimere, nel passato come nel presente. A tale scopo Devereux rielabora alcuni antichi dipinti (Known Unknown VII – XIV, 2016) reinterpretandone l’impianto pittorico originale attraverso un sistema di stratificazione e integrazione cromatica che ne modifica sensibilmente la struttura primitiva fin quasi a cancellarla del tutto.
Allo stesso modo procede su alcune cartoline postali (The turn of the century, 2010) attraverso degli interventi grafici che ne rinnovano struttura prospettica e iconografica donando loro e alle figure che riproducono maggiore rilievo e movimento.
La figura umana è anche il soggetto di alcune sculture in vetro simili a dei busti/ritratto classici (Untitled, 2016) e di un gruppo di stampe fotografiche raffiguranti dei danzatori, anch’esse oggetto di un originale riadattamento grafico e compositivo da parte dell’artista (Fixed Rhythm I – IV, 2017).
Altro tema centrale nell’intervento di Devereux è lo spettacolo ispiratogli dalla teatralità presente, a suo avviso, in buona parte della produzione di Canonica. A tal fine elabora una serie di dipinti tridimensionali simili a paraventi (False Perspective I – V, 2017) che dispone in dialogo con le opere del museo al fine di enfatizzarne il carattere scenografico e plastico. Le loro superfici riproducono particolari di alcuni bozzetti teatrali firmati da Adolphe François Appia (Ginevra, 1862 – Nyon,1928) tra i più significativi interpreti del Gesamtkunstwerk wagneriano, sui quali Devereux interviene pittoricamente e graficamente dando luogo a una sequenza di scenari in sintonia con la spettacolarità del contesto che li accoglie.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Galerie Bugada & Cargnel, Paris.