È stato riaperto, dopo quasi venti anni di chiusura, il nuovo Museo San Pietro a Colle di Val d’Elsa (Siena).
Il Museo è il frutto della fusione del Museo Civico e Diocesano d’Arte sacra (formatosi dall’unione dei due istituti nel 1995), con la Collezione del Conservatorio di San Pietro, il monastero di San Pietro e il monastero di Santa Caterina e Maddalena, la Collezione Romano Bilenchi e la Collezione di Walter Fusi.
Il percorso espositivo ripercorre la storia della città attraverso le espressioni d’arte, in un dialogo costante tra religiosità e ambizione civica propria dei comuni medievali. L’allestimento, scandito sui grandi avvenimenti storici, cerca di cogliere e proporre i momenti in cui il linguaggio artistico diventa espressione della cultura del popolo colligiano e della sua fede.
Posto al confine tra i territori di Siena e Firenze, Colle di Val d’Elsa fu luogo di scontro politico, culminato in battaglie e assedi, ma anche luogo di incontro tra la tradizione artistica senese e quella fiorentina, humus culturale da cui nacque la grande stagione dell’età moderna, culminata nella ristrutturazione urbana e nei cantieri promossi dagli Usimbardi, come il Duomo, il Palazzo Vescovile o le fabbriche del San Pietro e dell’Ospedale di San Lorenzo, per giungere alle esperienze Otto e Novecentesche, identificabili nelle opere di Antonio Salvetti o nel tormento artistico di Walter Fusi.
Particolare importanza acquista la sezione dedicata alla Collezione di Romano Bilenchi, che propone una selezione scelta della ricca biblioteca dello scrittore colligiano donata al Comune di Colle di Val d’Elsa, nel contesto in cui si trovava: le opere di Ottone Rosai, Moses Levy e Mino Maccari raccontano la formazione di Romano Bilenchi, arricchendo il quadro fornito dalle sue opere letterarie, specificandone la personalità.
Tutta questa vicenda è raccontata nelle sale del Museo e nella città, in un percorso integrato che, partendo dal San Pietro, porta ideale della città, si svolge per le vie ed i vicoli del Borgo di Santa Caterina e del Castello, per terminare al Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”, che, a breve, riaprirà le porte con un nuovo allestimento.
Il progetto è stato realizzato dell’Arcidiocesi di Siena, del Comune di Colle di Val d’Elsa e della Fondazione Musei Senesi, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo e il contributo di Ales SpA, Regione Toscana e Fondazione Monte dei Paschi di Siena.