La gazza ladra di Gioachino Rossini fu presentata al Teatro alla Scala di Milano il 31 maggio 1817. “Il successo fu talmente enorme, il lavoro suscitò un tale furore che ad ogni momento il pubblico in massa s’alzava in piedi per coprire Rossini d’acclamazioni”: così racconta Stendhal, presente alla prima. E il successo durò a lungo, se nelle diverse riprese scaligere La gazza ladra conta ben 158 rappresentazioni.
Tuttavia dal 1841 il capolavoro rossiniano non fu più rappresentato al Piermarini.
A distanza di duecento anni dalla prima, La gazza ladra torna alla Scala, in un nuovo allestimento, per otto recite, dal 12 aprile al 7 maggio 2017.
L’omaggio al bicentenario dell’opera si inserisce nel progetto che intende portare al Piermarini il repertorio italiano a partire dalle opere che hanno avuto al teatro scaligero la loro prima rappresentazione assoluta.
Sul podio il Maestro Riccardo Chailly, che, Direttore Principale del Teatro alla Scala dal gennaio 2015, ha assunto la carica di Direttore Musicale dal gennaio 2017.
La regia è del Premio Oscar Gabriele Salvatores, che in campo operistico ha curato la regia de La gatta inglese di Henze e de La figlia del reggimento di Donizetti a Bologna e del Cirano di Tutino ad Alessandria.
Le scene e i costumi sono di Gian Maurizio Fercioni.
Per quanto riguarda il cast, Chailly ha puntato sui giovani e ha riunito intorno a Michele Pertusi, nel ruolo di Gottardo, le migliori voci della nuova generazione rossiniana: Rosa Feola (Ninetta), Edgardo Rocha (Giannetto), Paolo Bordogna (Fabrizio Vingradito), Alex Esposito (Fernando Villabella), Serena Malfi (Pippo) e Teresa Iervolino (Lucia).
Il Coro e l‘Orchestra sono del Teatro alla Scala, Maestro del Coro è Bruno Casoni.
La gazza ladra nasce dalla volontà di Gioachino Rossini, dopo gli anni napoletani, di riconquistare il favore dei milanesi con un lavoro di grande effetto musicale e drammatico, innovativo fin dalla celebre ouverture aperta da due rulli di tamburi militari. Un suono inedito, che scandalizzò i musicisti dell’orchestra e che preludeva a un racconto in cui le parti comiche cedevano il passo a una vicenda di drammatico realismo: la storia vera di una giovane domestica condannata a morte per il furto di una posata.
Il libretto di Giovanni Gherardini, già condirettore del Giornale Italiano, è tratto dal “mélodrame historique” La pie voleuse ou La servante de Palaiseau di Louis-Charles Caigniez e Théodore Baudouin d’Aubigny (1815), a sua volta ispirato dalla tradizione parigina di celebrare ogni anno nella chiesa di Saint-Jean-en-Grève una “Messe de la Pie” in espiazione dell’errore dei giudici del sobborgo di Palaiseau che avevano fatto giustiziare una cameriera per la scomparsa di alcune forchette poi ritrovate nel nido di una gazza.
L’opera, dopo la prima, in programma mercoledì 12 aprile 2017 alle ore 20 e dedicata al Maestro Alberto Zedda recentemente scomparso, sarà replicata sabato 15 aprile 2017 alle ore 20 (turno M), martedì 18 aprile alle ore 20 (turno A), sabato 22 aprile alle ore 20 (turno C), mercoledì 26 aprile alle ore 20 (turno D), sabato 29 aprile alle ore 20 (turno O), martedì 2 maggio alle ore 20 (turno E), venerdì 5 maggio alle ore 20 (turno B), domenica 7 maggio alle ore 15 (ScalAperta).
Il 12 aprile l’opera La gazza ladra sarà trasmessa in diretta stereofonica da Rai Radio 3 e il 18 aprile in diretta televisiva su RAI 5 e nei cinema.