Sono stati avviati i lavori di restauro delle strutture e degli apparati decorativi di Villa Regina a Boscoreale, che restituiranno la dimora alla fruizione dei visitatori dopo circa 7 anni di chiusura.
La Villa Regina, l’unica “Villa Rustica” del territorio vesuviano, scavata per intero e totalmente visitabile, e l’Antiquarium di Boscoreale fanno parte di un unico percorso museale, che tornerà ad essere completo al termine dei lavori.
I lavori, che dureranno 18 mesi circa, prevedono la revisione completa di tutte le coperture della Villa, con la sostituzione totale o parziale di quelle danneggiate, e la messa in campo di tutti gli interventi correttivi necessari all’idoneo smaltimento delle acque meteoriche (quali l’estensione dell’aggetto delle falde e l’allontanamento delle acque raccolte dalle strutture archeologiche).
Altri interventi interesseranno più direttamente la conservazione degli apparati decorativi e dei manufatti presenti all’interno della Villa: rivestimenti in stucco delle colonne, pavimenti in battuto di coccio pesto, intonaci e dipinti murali, calchi in gesso degli infissi.
L’ impianto originario della Villa Regina risale al I sec. a.C. Fu ampliata in almeno due fasi successive in età augustea e giulio-claudia.
La Villa è composta da vari ambienti disposti sui tre lati di un cortile scoperto che ospita la cella vinaria con 18 dolia.
Tra gli ambienti della Villa Regina, si segnalano: un ampio porticato che delimita il cortile scoperto; un vano utilizzato come deposito e temporanea cucina ed in cui si rinvennero gran parte delle suppellettili della villa, disposte su scaffalature e in un armadio; il torcularium con i resti del torchio ligneo ed i fori e pozzetti per il suo ancoraggio al suolo, la vasca di premitura ed il contenitore per la raccolta del mosto; il triclinio, dalle pareti decorate da pitture attribuite alla fase di transizione tra il III e il IV stile; la cucina, in disuso al momento dell’eruzione, con forno in muratura e focolare al centro della stanza; un vano di servizio con la cisterna per l’acqua, sormontata da un puteale fittile; il granaio per la conservazione di fieno, cereali e legumi, adiacente all’aia scoperta.
Il piano di calpestio dell’area circostante la Villa è costituito dal terreno agricolo del 79 d.C., che conserva le tracce delle antiche coltivazioni e di cui sono stati eseguiti i calchi delle radici di vite.