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Cristo alla colonna di Bramante dopo il restauro torna visibile alla Pinacoteca di Brera

Donato Bramante, Cristo alla colonna, particolare
Donato Bramante, Cristo alla colonna, particolare

Torna visibile al pubblico alla Pinacoteca di Brera il Cristo alla colonna di Donato Bramante.

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Il dipinto, capolavoro del Rinascimento realizzato intorno al 1489-1490, viene ricollocato dal primo giugno nella sala 24, dopo un intervento di restauro durato 5 mesi.

L’opera (olio su tavola, 93 x 62 cm.) è stata a lungo conservata presso l’Abbazia di Chiaravalle, fin quando nel 1915 fu ritirata per sottrarla ai rischi per la sicurezza e alle cattive condizioni di conservazione che avevano causato gravi danni e sollevamenti. Il fragile dipinto è stato più volte interessato da sollevamenti della pellicola pittorica: giunto alla Pinacoteca di Brera fu restaurato nel 1923 da Oreste Silvestri, e Mauro Pellicioli nel 1927 lo definì «un malato cronico», dopo aver eseguito «con pena e con stento» ripetuti interventi di fissatura.
Da allora lo stato di conservazione del dipinto è stato monitorato con particolare cura, e altri periodici seppur limitati interventi si segnalano negli anni ’70 e ’80.

Un nuovo restauro dell’opera era ormai previsto, poiché alcuni vecchi ritocchi e la vernice superficiale apparivano alterati e offuscati. Inoltre, in conseguenza di problemi microclimatici avvenuti all’inizio di gennaio del 2017, si sono velocemente riacutizzati i sollevamenti della pellicola pittorica, interessando vari punti della superficie.

Il restauro è stato realizzato nel Laboratorio “trasparente” della Pinacoteca diretto da Andrea Carini, insieme a Paola Borghese e Sara Scatragli.
A partire dall’ 8 gennaio 2017 sono stati eseguiti la fissatura e il consolidamento dei sollevamenti della pellicola pittorica, l’assottigliamento della vernice e dei ritocchi alterati, la reintegrazione pittorica e l’applicazione di una vernice protettiva.

L’intervento è stato accompagnato da un’accurata campagna di documentazione fotografica, mentre la diagnostica con Imaging multispettrale ha compreso riprese in fluorescenza ultravioletta (UVF), riflettografia infrarossa (IRR, 950 e 1700 nm), infrarosso falso colore (IRFC) e radiografia (RX), permettendo di approfondire la conoscenza della tecnica pittorica utilizzata da Bramante e delle vicende che l’opera ha subito nel corso dei secoli.

All’interno della cornice del dipinto è stata realizzata dalla Goppion Spa una teca climatizzata (clima frame), che consentirà di proteggerlo dalle sollecitazioni termoigrometriche.

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