Paesi adagiati sui pendii rocciosi bruciati dal sole; “nenie” per le strade intonate da donne sull’uscio della porta che attendono gli uomini al ritorno dal lavoro. Immagini lontane di passati remoti e paesi assolati ancorati alle loro tradizioni. Echi del sud, di terre calabre, di maestrie scomparse, di donne padrone di un’arte antica e complessa, la tessitura a mano calabrese, composta da disegni preziosi provenienti da tempi e popoli che si perdono nelle notti della storia.
Oggi è il marchio Cangiari (che in calabrese significa “cambiare”), brand di moda etica di alta gamma, prodotto in Calabria da GOEL – Gruppo Cooperativo, che propone quei tessuti e quei motivi di origine grecanica e bizantina. Un lavoro sublime che comporta il far passare nei “licci” dei telai 1800 figli di ordito rispettando un rigoroso ordine matematico, diverso per ogni tipo di disegno. Cangiari ha trascritto i codici nascosti all’interno delle nenie tramandate da madre in figlia per generazioni, recuperando così un grande patrimonio di disegni di matrice grecanica e bizantina. Le nuove “majistre” utilizzano, come le loro maestre, antichi telai a mano restaurati o ricostruiti secondo la tradizione. Il risultato è importante sia dal punto di vista culturale ma anche dal punto di vista occupazionale per la realtà locale all’interno della quale il progetto stesso nasce.
A Milano, in concomitanza della Fall Design Week, sarà possibile ammirare la mostra “Abitare Cangiari, etica e design”, che resterà aperta al pubblico dall’11 al 20 ottobre, all’interno dello show room Lualdi (Foro Buonaparte 74).
Una mostra che testimonia non solo la qualità dei lavori calabresi di Cangiari, ma anche l’incontro con Lualdi, che negli anni ha saputo trasformare la falegnameria di famiglia in un’azienda capace di customizzare la propria produzione per le esigenze progettuali più diverse.
Attraverso video e fotografie, oltre all’esposizione di preziosi capi artigianali Cangiari, verrà raccontata la storia dell’azienda, che si presenta come una comunità creativa ed etica insieme: nella sua produzione utilizza esclusivamente materiali bio e si avvale di una filiera cooperativa e partecipata dagli stessi lavoratori, luogo sociale di inserimento lavorativo anche di persone svantaggiate.
Verranno, inoltre, esposti i prototipi del primo nucleo di una collezione di accessori casa realizzati dalla comunità creativa e produttiva Cangiari a seguito del laboratorio sperimentale di innovazione LabBrain Design, basato sui principi del Design Thinking, realizzato lo scorso giugno da Patrizia Scarzella e Valentina Downey in Calabria.
L’evento è promosso dall’Associazione DComeDesign, con il patrocinio del Comune di Milano.
Diego Pirozzolo