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Robert Doisneau. Pescatore d’immagini – Mostra a Pavia

Robert Doisneau, Los mandiles de Rìvoli, 1978 @ Atelier Robert Doisneau
Robert Doisneau, Los mandiles de Rìvoli, 1978 @ Atelier Robert Doisneau

È dedicata a Robert Doisneau (1912 – 1994), uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento, la mostra che dal 14 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018 è aperta al pubblico al Broletto di Pavia.

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La rassegna, dal titolo Pescatore d’immagini, presenta 70 fotografie in bianco e nero che ripercorrono l’universo creativo del fotografo francese.
Il percorso espositivo, che mette in mostra alcune delle icone più riconoscibili della sua carriera come Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Les pains de Picasso, Prévert au guéridon, si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i soggetti a lui più cari, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.
I soggetti prediletti delle sue fotografie sono, infatti, i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo.

Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert col quale condivise, fino alla sua morte, un’amicizia fraterna e qui presente con uno scatto – Prévert au guéridon – che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il suo fedele cane.
Com’ebbe modo di ricordare lo stesso Doisneau, «Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade».

Il lavoro di Doisneau dà risalto e dignità alla cultura di strada dei bambini, ritornando spesso sul tema dei più piccoli che giocano in città, lontani dalle restrizioni dei genitori, trattando il tema del gioco e dell’istruzione scolastica con serietà e rispetto, ma anche con quell’ironia che si ritrova spesso nei suoi scatti.
È il caso di Les pains de Picasso, in cui l’artista spagnolo, vestito con la sua tipica maglietta a righe, gioca a farsi ritrarre seduto al tavolo della cucina davanti a dei pani che surrogano, con la loro forma, le sue mani.

La mostra, curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille ed Annette Doisneau – in collaborazione con Piero Pozzi, è prodotta e realizzata da Di Chroma Photography e ViDi – Visit Different, in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia – Settore Cultura. Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Skira.

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