È dedicata a quei nomi del mondo dell’arte che hanno rivoluzionato il Novecento la mostra che, dal 16 ottobre 2017 all’ 11 febbraio 2018 (prorogata fino al 25 febbraio 2018), è aperta a Palazzo Albergati di Bologna,
Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e molti altri, tutti insieme per raccontare un periodo di creatività geniale e straordinaria.
In esposizione oltre duecento opere, tutte provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme che per l’occasione ha messo a disposizione dei visitatori bolognesi le proprie collezioni.
L’incontro tra Dada, Surrealismo e l’Israel Museum inizia come un “incontro casuale” più di cinquanta anni fa. Grazie a lasciti generosi provenienti in gran parte da donatori e artisti, il Museo ha potuto formare una collezione di opere Dada e Surrealiste, che comprende tutte le tecniche impiegate da questi movimenti innovativi: dipinti, readymades, collage, assemblaggi, fotografie e lavori su carta. Il Museo deve questa ricchezza innanzitutto ad Arturo Schwarz – docente, scrittore e poeta milanese -, che ha donato la sua vasta collezione di arte Dada, surrealista e pre-surrealista comprendente più di 700 opere che costituiscono la maggior parte della collezione e della selezione di opere in mostra.
Tra i capolavori esposti: Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Dalí, L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray.
Attraverso un percorso tematico, la mostra “Duchamp, Magritte, Dalí. I rivoluzionari del ‘900. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme“, offre una visione completa del patrimonio avanguardistico passando in rassegna tutte le sue espressioni artistiche e i mezzi utilizzati.
L’esposizione è divisa in cinque sezioni: Accostamenti meravigliosi; Desiderio: musa e abuso; L’automatismo e la sua evoluzione; Biomorfismo e metamorfosi; Illusione e paesaggio onirico.
L’allestimento è realizzato dal grande architetto Oscar Tusquets Blanca, che in omaggio all’evento ha ricostruito a Palazzo Albergati la celeberrima sala di Mae West di Dalì e l’installazione 1,200 Sacks of Coal ideata da Duchamp per l’Exposition Internationale du Surréalisme del 1938.
La mostra, curata da Adina Kamien-Kazhdan, vede il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Ambasciata di Israele ed è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l’Israel Museum di Gerusalemme.
Accompagna l’esposizione un catalogo con saggi di Werner Spies, Dawn Ades e Adina Kamien-Kazhdan, pubblicato da Skira.