L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid presenta, dal 26 febbraio al 29 giugno 2018, la mostra personale di Raffaela Mariniello dal titolo “La deriva del paesaggio“.
L’esposizione si propone come una retrospettiva dell’artista e fotografa napoletana, includendo un folto nucleo di lavori fotografici di formato diverso e light box.
Un bianco e nero fortemente evocativo è protagonista nei lavori degli anni ’90 in cui l’artista indaga principalmente le periferie metropolitane e le zone industriali, in primis quelle della sua città natale indugiando in particolare sulla nota acciaieria di Bagnoli a Napoli, cogliendo similitudini e contrasti lungo le sponde del Mediterraneo (Beirut, Tunisi, Napoli) e soffermando lo sguardo su quei luoghi marginali, interstiziali, e sui loro “ruderi contemporanei”.
Dal bianco e nero Raffaela Mariniello passa, nei primi anni 2000, ad un uso ironico e coinvolgente del colore nelle opere del progetto Souvenirs d’Italie. L’attenzione volge ora ai centri urbani ed in particolare alle città più rappresentative del nostro paese, un tempo mete obbligate del Grand Tour ed oggi veloci tappe di un turismo onnivoro spesso incapace di andare oltre il simulacro di una cultura assimilabile alla merce.
In maniera disincantata l’artista focalizza l’interesse sugli elementi stranianti e al limite del kitsch che abitano le piazze dei centri storici che con la loro apparente festosità, sottolineata dai colori sgargianti e dal dinamismo dello scatto, divengono icone del turismo di massa. Il fil rouge del viaggio, dell’attraversamento del tempo e della civiltà, trova il suo massimo sarcasmo negli scatti realizzati nel parco romagnolo dedicato all’Italia in miniatura.
La riflessione sul turismo di massa e sui cambiamenti che questo fenomeno contemporaneo comporta sul paesaggio è il soggetto anche della recente serie Capri Teorema, in cui l’artista restituisce, in una narrazione visiva personalissima, una Capri diversa da quella patinata e glamour attraversando alcune zone più segrete dell’isola, le meno battute dal turismo, zone in cui, come sempre nel lavoro dell’artista, l’uomo è solo di passaggio ma se ne leggono le tracce, nel bene e male. L’isola diviene oggetto di un racconto alla luce lunare tracciato sul confine del passaggio stagionale. Tra paesaggi surreali e percorsi abbandonati spiccano delle incredibili still life “installazioni spontanee”, catturate lungo la marina e in percorsi campestri, micro incursioni nella realtà che sembrano tradire quell’aspetto di mito, di luogo del desiderio caro ai tanti frequentatori dell’isola azzurra.
La mostra è stata organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid in collaborazione con la galleria Studio Trisorio.