Le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari di Vicenza ospitano, dal 15 febbraio 2018 al 13 gennaio 2019, la mostra ” Amori, bellezza, desiderio nella cultura greca e magnogreca“, a cura di Federica Giacobello.
In esposizione quaranta straordinarie opere archeologiche – statue, vasi apuli e lucani, specchi in bronzo, contenitori per olii, trucchi e gioielli – che documentano aspetti amorosi, religiosi e sociali della seduzione e narrano appassionanti storie che hanno come protagonisti divinità ed eroi mitici.
Nella civiltà classica, azione essenziale nell’attuazione amorosa era la seduzione (eperopèuein) che induceva all’amore ammaliando e ingannando le menti e i sensi dell’uomo. La seduzione era considerata appannaggio delle donne il cui animo, non temprato alla resistenza della guerra, era debole e a essa incline. Essa si realizzava attraverso la compartecipazione delle diverse dimensioni sensoriali che suscitavano passione e desiderio: la bellezza dei corpi, delle vesti e dei monili, il profumo e le parole suadenti e ingannatrici, tutti strumenti che appartenevano all’universo femminile. La seduzione appariva quindi un “sapere” e un “potere” femminile anche pericoloso e minaccioso per la stabilità di una società, quella greca, in cui la forza socialmente attiva era solo quella maschile. Per ciò nell’immaginario artistico, il gioco della seduzione veniva confinato nell’ambito matrimoniale, dove trovava spazio in un’unica occasione: il primo incontro d’amore.
Accanto a un consistente nucleo di ceramiche figurate della collezione Intesa Sanpaolo, arricchiscono la mostra preziosi manufatti provenienti dai Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Reggio Calabria.
Partendo dalle scene dipinte sui vasi ricche di simboli, allegorie e racconti, il percorso espositivo accompagna il visitatore nel mondo della bellezza e della sensualità nell’antica Grecia.